A Veglie una prima esecuzione assoluta del compositore Vetrano a cura dell’Associazione Salvatore Martina

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Una prima esecuzione assoluta del compositore Roberto Vetrano al Cosmopolitan Art Center di Veglie organizzata dall’Associazione Culturale “Salvatore Martina” per l’evento «Sulla Sonorità (I)»

Mercoledì 27 Dicembre 2017 ore 19.30 – Ingresso Libero

Comunicato “Cosmopolitan Art Center”:

Il Centro Culturale d’Arte “Cosmopolitan Art Center” a Veglie diretto da Remo COPPOLA dopo l’inaugurazione della prima mostra di Antonio Pignatelli, fratello minore del grande artista Ercole, avvenuta Sabato 16 Dicembre u.s. per arricchire l’offerta culturale propone per Mercoledì 27 Dicembre c.a. alle ore 20,00 una serata musicale in Arte nell’Arte, ospitando l’esemble cameristico giovanile “Il suono lontano” diretto da Paolo Martina – Veglie.

“Il suono lontano” è formato da giovani e brillanti musicisti: Piero Jacovelli, Andrea Carrozzo, Chiara Marsala con la coordinazione artistica di Enrica Aloisi.

La serata vedrà la presenza del compositore Roberto Vetrano di Veglie, reduce di un grandioso successo del lavoro teatrale Ettore Majorana – cronaca di infinite scomparse; la sua musica è stata pubblicata da Ricordi e trasmessa da RaiTre, RadioRai e EuroClassical.

Roberto Vetrano è un compositore di fama internazionale, vincitore di vari importanti premi; nel Giugno 2014 è stato vincitore del Premio “Petrassi 2013” per la composizione, consegnato direttamente dal Presidente della Repubblica allora Giorgio Napolitano.

Gli artisti, oltre alle musiche di Stravinsky e Bach, eseguiranno una prima assoluta del compositore Vetrano.

Remo COPPOLA

Direttore Centro culturale d’Arte “Cosmopolitan Art Center”


 

Comunicato “Suono Lontano”:

VEGLIE – Serata cameristica a Veglie (Le) organizzata dall’Associazione Culturale “Salvatore Martina” (coordinatrice artistica Enrica Aloisi) e che si terrà mercoledì 27 Dicembre alle ore 19.30 presso la Galleria Cosmopolitan Art Center del dott. Remo Coppola in via Vittorio Veneto n.64 a Veglie.

Primo di due concerti incetrati sullo studio dei timbri puri, “Sulla sonorità (I)” avrà il suo culmine in LÙNULA II (2005\17), lavoro del vegliese Roberto Vetrano che – revisionato per l’occasione – è l’elaborazione della versione originale che non prevedeva l’uso dell’elettronica. Ispirato ad una breve poesia di Paul Klee che traccia la ciclicità di un percorso di luce, il brano, per sax contralto e live electronics, vuole restituire l’idea della trasfigurazione presente nel testo poetico, del cammino ciclico e del perenne ritorno.

Questa prima esecuzione assoluta vedrà presente, nel corso della serata, lo stesso artista: reduce dal successo dell’opera teatrale Ettore Majorana. Cronache di infinite scomparse (OperaLombardia), Vetrano è ormai un compositore di fama internazionale, che ha avuto fra gli insegnanti anche Ivan Fedele, Salvatore Sciarrino e Beat Furrer. Vincitore di vari premi come il Goffredo Petrassi, le sue opere sono state commissionate anche da Biennale di Venezia, Parco della Musica di Roma, Camera del Parlamento Italiano, eseguite da Alda Caiello, Massimo Quarta, Hilliard Ensemble, Quartetto Promèteo, David James, Orchestre National de Lorraine, edite da Ricordi e trasmesse da RaiTre, RadioRai e Euroclassical.

La prima parte della performance farà ascoltare inoltre, in un percorso dalle traiettorie proteiformi,  i brevi e cubisti “Three Pieces” per clarinetto solo di Igor Stravinsky e la “Sonata in La minore Wq 132” per flauto solo del tardo barocco Carl Philipp Emanuel Bach.

Interpreti ne saranno gli stumentisti dell’ensemble cameristico giovanile “Il suono lontano” (Andrea Carrozzo sax contralto, Chiara Marsala flauto, Piero Jacovelli clarinetto e la partecipazione di Cesare Saldicco regia del suono, docente di Elettroacustica presso il “T.Schipa” di Lecce), formazione ad organico variabile fondata nel 2013 da Paolo Martina con lo scopo di scandagliare il periodo storico-esecutivo del XX-XXI sec. e che sta crescendo sotto la sua Direzione Artistica.

Associazione Culturale  “Salvatore Martina”

15 dicembre 2017

PROGRAMMA

  • IGOR STRAVINSKY (LOMONOSOV 1882 – NEW YORK 1971) – THREE PIECES per clarinetto solo (1919)
  • CARL PHILIPP EMANUEL BACH (WEIMAR 1714 – AMBURGO 1788) – SONATA IN LA MINORE Wq 132 per flauto solo (1747)  –Poco Adagio –Allegro -Allegro
  • ROBERTO VETRANO (b. COPERTINO 1982) – LÙNULA II per saxofono contralto e live electronics (2005\17). CESARE SALDICCO _ regia del suono (docente di Elettroacustica, “T.Schipa” di Lecce) – prima esecuzione assoluta della revisione.

IL SUONO LONTANO

L’ensemble cameristico giovanile Il suono lontano – creato nel 2013 da Paolo Martina di cui è anche Direttore Artistico – è una formazione con organico variabile mirata a scandagliare particolarmente il periodo storico-esecutivo del XX sec. e quello contemporaneo. Ha già all’attivo le performance Notazioni dal 900’ storico (2013 – voce recitante femminile, chitarra, flauto \ Takahashi-Fukushima, Majakovskij-Sagreras, Garcìa Lorca-Honneger, Kafka-Elgar, Vian-Foden, Trakl-Falk, Pessoa-Villa Lobos, Hikmet-Ibert), Reflèxions (2015 – pianoforte, marimba \ Debussy, Sèjourne, Satie, Sammut),  Traiettorie (2016 – flauto, marimba \ Telemann, O’Meara, Smadbeck, J.S.Bach, Glennie, Quantz) e Kyklos (2017 – flauto I e II, oboe, clarinetto, fagotto \ Fukushima, Françaix, Kuhlau).

PAOLO MARTINA (direzione artistica) – Cornista, frequenta in seguito i corsi di formazione all’orchestra con Aldo Tarchetti (già maestro collaboratore al Teatro alla Scala) e Maurizio Dones (Rostov State Musical Theatre) e quelli di direzione d’orchestra con Lior Shambadal (Berliner Symphoniker) e Sandro Gorli (Divertimento Ensemble). Avvicinatosi al teatro di prosa, prende parte ai laboratori attoriali di Giovanni Caruso (Antoniano di Bologna) e della doppiatrice Adriana Libretti (Scuola Nazionale di Drammaturgia) approfondendo, nel contempo, gli studi di filosofia ellenistica con Francesca Del Santo (Università di La Spezia), di musicoterapia con Rolando Benenzon (Fundacìon Pedreza, Buenos Aires) e di pedagogia steineriana con Liliana Mezzolla (Waldorf Puglia). Attivo anche come musicologo, è autore dei saggi “Del Male e delle sue fascinazioni” (Kurumuny, 2010), “Lettura di Fanciulla del West” e “Lettura di Turandot-Finale di Berio” (Schwan Edizioni, 2013\15 rev. 2017). Direttore Musicale dal 2015 dell’Orchestra di Fiati “Terra d’Arneo”, nell’autunno del 2017 fonda l’Associazione Culturale “Salvatore Martina”.

PIERO JACOVELLI clarinetto – Laureato con Roberto Rosato al “Tito Schipa” di Lecce, si perfeziona con Piero Vincenti (Accademia Italiana del Clarinetto). Ha collaborato con l’Orchesta di Fiati del Conservatorio “T.Schipa” , il Balletto del Sud e il quintetto di fiati Perfette Dissonanze. Vincitore di vari concorsi regionali (Il terzo suono, Erik Satie, Leonard Bernstein), attualmente è iscritto al II Anno del Biennio Accademico.

CHIARA MARSALA  flauto – Giovanissima, debutta come solista per “Comenius 2014” svoltosi in Spagna (Orquesta del Conservatorio “Oscar Esplá” de Alicante ) e come camerista per “Erasmus 2017” svoltosi a Vilnius, in Lituania. Prende parte ai seminari Falaut di Salerno (P.Tabaglione, A.Oliva, E.Caroli, D.Formisano, F.Loi, L.Rizzello e G.Bisanti) perfezionandosi anche con G.Pretto. Attualmente frequenta sia il Triennio con Marco Delisi al “Tito Schipa” di Lecce che le lezioni di Francesca Sivalli al Liceo Musicale “E.Giannelli” di Casarano (Le).

ANDREA CARROZZO   sax contralto – Dopo la laurea con Vittorio Cerasa al “Nino Rota” di Monopoli (Ba), segue i seminari organizzati dall’Université Européenne de Saxophone a Gap (Francia) e si perfeziona con artisti internazionali quali C.Delangle, V.David, C.Wirth, J.Y.Fourmeau, A.Bornkamp, D.Gauthier, M.Hirano, J.Alba e R.Hekkema. Prende parte a diverse rassegne musicali in Italia e all’estero collaborando inoltre con il Sunrise Trio, con l’ensemble Artisanat Furiex e con l’Orchestra del Conservatorio di Monopoli “N.Rota” in qualità di solista (Saxophone Concerto op.109 di Alexander Glazunov). Attualmente studia con Jean-Denis Michat al Conservatorie de Lyon, dove ha già conseguito il Diplome d’Etudes Musicales.

ENRICA ALOISI (coordinazione artistica) – Iniziata agli studi da Alexander Hitchev e Bianca Maria Dell’Erba, attualmente frequenta il Biennio Accademico con Corrado De Bernart al “Tito Schipa” di Lecce. Ha seguìto le lezioni di Andrei Gravilov, insegnando in seguito per l’Associazione Culturale “Il giardino dei suoni” di Roma. Molto attiva anche nel ramo della musica cameristica, ha collaborato con l’Orchestra Giovanile “A.gre.ga.da.” di Gallipoli (Le). Cura il blog “Musica e Passione” (self promotion) ed è coordinatrice artistica dell’Associazione Culturale “Salvatore Martina” di Veglie (Le).

 

ROBERTO VETRANO compositore – Diplomatosi in pianoforte e composizione al “Tito Schipa” di Lecce, segue i perfezionamenti al “Santa Cecilia” di Roma con Ivan Fedele per poi proseguire con S.Sciarrino, B.Furrer, T.Murail, T.Hosokawa, M.Stroppa, S.Gervasoni e H.Doufourt. Vincitore di vari premi (Goffredo Petrassi, Centro San Fedele, Festival Mixtur, Estovest, Festival Segnali), i suoi lavori sono stati commissionati anche da Biennale di Venezia, Parco della Musica di Roma, Festival Carmelo Bene, Köln Sankt Peter, Camera del Parlamento Italiano, Festival Acanthes ed eseguiti tra gli altri da David James, Alda Caiello, Massimo Quarta, Jacques Mercier, Vittorio Cerasa, Mariagrazia Bellocchio, Hilliard Ensemble, Quartetto Prometeo, Xenia Ensemble, Orchestre National de Lorraine, Orchestra I.C.O “Tito Schipa” di Lecce, JuniOrchestra, Coro di Voci Bianche dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Reduce dal successo del lavoro teatrale Ettore Majorana. Cronaca di infinite scomparse (OperaLombardia), la sua musica è stata pubblicata da Ricordi e trasmessa da RaiTre, RadioRai e Euroclassical .

PREFAZIONE (2017)

Studi sulla sonorità (I). Timbri puri. Da quelli del clarinetto nei temibili e concisi pezzi cubisti di Stravinsky, agli alternati di sax contralto e live electronics nel lavoro del vegliese Vetrano. E da quanto scrive lo stesso: “Lùnula II è l’elaborazione della versione originale del brano in cui non era previsto l’utilizzo dell’elettronica. In questa composizione il riferimento extra-musicale è rappresentato da una breve poesia di Paul Klee. Il componimento poetico si presenta come un’opera pittorica: il testo infatti si tramuta in un mosaico di colori all’interno del quale segno-parola perde il suo ruolo di significante per trasformarsi direttamente in significato. La relazione che si instaura tra l’opera di Klee e la composizione musicale poggia il suo senso sull’idea di arco che il testo conserva, sia nel suo significato che nella sua struttura formale. La poesia descrive un percorso di luce che, partendo dal “grigiore della notte”, raggiunge l’apice del bagliore accecante con il simbolico riferimento a Dio per ritornare poi nuovamente nelle fredde ombre della notte. Un percorso, questo, che disegna un cammino ciclico, un perenne ritorno, con un chiaro riferimento all’alternarsi del giorno e della notte. Il titolo stesso della composizione si riferisce all’immagine della luna falcata, archetipo per Paul Klee della ciclicità, del kyklos. Partendo da questi presupposti il brano è costruito sul continuo alternarsi e combattersi di due elementi musicali opposti, ognuno dei quali descrive un percorso diverso facendo riferimento uno all’idea di ciclicità, l’altro all’idea dell’arco. Nella sua successiva rielaborazione, l’aggiunta del live electronis ha contribuito a sottolineare e ad approfondire il contrasto e l’opposizione che si viene a creare tra i due elementi musicali che costituiscono su diversi livelli, la struttura portante dell’intero lavoro. Attraverso l’elaborazione elettronica del suono si è cercato di restituire l’idea della trasfigurazione presente nel testo poetico costruendo come uno specchio sonoro capace di alterare il suono-immagine, creando così un dialogo ipotetico fra l’esecutore e il suo riflesso sonoro”.

A far da spartiacque alla performance, la Sonata tardo barocca in odore di classicismo di Carl Philipp Emanuel Bach, il più dotto dei ventitrè figli di Johann Sebastian.

 Paolo Martina

 

 

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