A TORRE LAPILLO VANDALI DISTRUGGONO IL “BRAND” DELLA DISCORDIA

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DISTRUTTO IL CARTELLONE CON LA SCRITTA “I LOVE PORTO CESAREO”

TORRE LAPILLO – Un atto vandalico ha macchiato le giornate festive del periodo pasquale nella Bellissima Località Balneare di Torre Lapillo, un  Gioiello  incastonato  nel territorio di Porto Cesareo. Un Gioiello che, con le sue grandi spiagge e il suo limpido mare, contribuisce a donare prestigio e bellezza  al nome di Porto Cesareo.

Tutto ha avuto inizio qualche giorno prima di Pasqua quando l’Amministrazione Comunale di Porto Cesareo ha installato sulle rotatorie di ingresso del centro abitato di Porto Cesareo  e di Torre Lapillo alcuni cartelloni stilizzati con la scritta “I LOVE PORTO CESAREO”.

Se è passato quasi in sordina il cartellone all’ingresso di Porto Cesareo, così non è stato per quello posizionato  all’ingresso dell’abitato di Torre Lapillo.

Una frase che non è stata proprio digerita dai residenti di Torre Lapillo e da quelli che a Torre Lapillo hanno la seconda casa per la villeggiatura o da chi in quella località ha un’attività commerciale, ristorativa o alberghiera.

Molti, tantissimi, si sono sentiti offesi  o addirittura presi in giro perché nell’installazione di Torre Lapillo non era presente alcun  riferimento al luogo stesso ma solo a “Porto Cesareo”.  Era come accogliere i turisti senza far sapere loro che il Gioiello che stavano ammirando fosse Torre Lapillo (Località di Porto Cesareo) .

Non appena la foto  del cartellone ha fatto il giro dei social, gli utenti si sono scatenati  a commentare  l’operato degli Amministratori. Chi infieriva contro l’installazione (tutti i residenti e dimoranti a Torre Lapillo), e chi era a favore (quasi tutti gli abitanti di Porto Cesareo).

La prima conseguenza  è che qualcuno ha modificato il cartello sostituendo Porto Cesareo con Torre Lapillo.

Dopo tutto il caos sui social (e forse anche già dal momento dell’installazione) la prevedibile (e non giustificabile) conseguenza  era la distruzione del cartellone da parte di qualche vandalo.  Reazione che è avvenuta puntualmente la sera di Pasqua.

IL GESTO DISTRUTTIVO NEI CONFRONTI DI UN  “BENE COMUNE” È ASSOLUTAMENTE DA CONDANNARE. NON  É QUESTO IL MODO DI DIMOSTRARE IL PROPRIO DISSENSO NEI CONFRONTI DEGLI ALTRI  O VERSO  DECISIONI DEGLI AMMINISTRATORI DI UN PAESE.

Quello che invece è interessante di tutta questa Storia è ciò che è riuscita a tirare fuori alle parti che hanno partecipato alla discussione sui social: PORTO CESAREOvsTORRE LAPILLO.

Da parte degli abitanti e dei dimoranti di  Torre Lapillo è uscito fuori tutto il malumore accumulato in tanti anni di disinteresse  delle Amministrazioni succedutesi a Porto Cesareo  verso la “propria località”.

Da parte di alcuni abitanti e di alcuni amministratori di Porto Cesareo è trapelata la rivalità campanilistica e la paura che costoro hanno  nei confronti di questo piccolo gioiello che hanno la fortuna di avere sotto la propria giurisdizione.

Si è arrivati addirittura a puntare il dito su «chi ha la residenza fittizia a Torre Lapillo  per risparmiare sulle tasse, ma in realtà risiede con la propria famiglia in un altro paese»  (parole testuali di un post del Sindaco di Porto Cesareo).

Se un appunto deve essere fatto verso tutti, è che raramente  è stato dimostrato lo stesso interesse e la stesso grado di partecipazione ad una discussione pubblica riguardante problematiche ambientali, politiche, strutturali e urbanistiche. Si ha l’impressione che i reali problemi  non siano di nostra competenza.

Torniamo invece ai commenti che hanno riempito i social in questi giorni. Anche questa volta, come nel caso emblematico dell’estate scorsa  riguardante il problema della viabilità a Torre Lapillo, è emersa la mancanza di stile (e fermiamoci allo stile) delle risposte di alcuni amministratori di Porto Cesareo alle accuse di alcuni residenti (o dimoranti estivi) di Torre Lapillo. Non sono da difendere le accuse di questi ultimi, ma non è corretto che un amministratore, pur avendo (nel caso l’avesse)  ragione, offenda un interlocutore. Come fa ad esempio Pasquale De Monte in un suo  intervento affermando «il fatto è che volete essere liberi di fare quello che vi passa per la testa senza dare conto a nessuno»;  e ancora in un altro intervento  nel quale allude che la sua interlocutrice non sia in grado di intendere la parola “toponomastica”  e che il “brand” usato per la promozione di Porto Cesareo  non sia stato capito a causa della nostra “crassa ignoranza”. Si evince in queste parole del signor De Monte  un leggero sfoggio  di “crassa retorica” come se volesse tenere una “concione” (scusate lo sfoggio).

Più di qualcuno nelle discussioni ha parlato di “Brand” per Porto Cesareo.  Ci auguriamo che non siano stati investiti dei soldi in un agenzia di marketing per inventare  un ”Brand” ormai rivisto in centinaia di versioni per ogni occasione e per ogni paese. Un logo creato nel lontano 1976 dall’artista Milton Glaser per la città di New York e diventato un’icona  che però  diventa banale se riutilizzato da altri piccoli Paesi in forma così ufficiale come nel caso di Porto Cesareo.  Per distinguersi  ed essere unici occorre “inventarsi”. Per questo lavoro esistono i “creativi”,  gli “artisti”, i “designer”.  E magari saprebbero anche suggerire come fare per rendere unito un territorio nella comunicazione. La Comunicazione e il Marketing non si  improvvisano.

Nelle discussioni è stato messo in risalto l’abusivismo edilizio con il quale è stato “creato” Torre Lapillo dagli anni ’60 in poi.  Alcuni Cesarini nei  post su facebook hanno accusato gli abitanti dei paesi limitrofi di aver costruito senza regole a Torre Lapillo contribuendo così a realizzare un paese senza un piano urbanistico ordinato.  Chi accusa forse non sa che anche molte zone di Porto Cesareo sono frutto di un abusivismo allo stesso modo di Torre Lapillo. E non è forse questo il risultato di decenni di amministrazioni (a partire anche da quando tutto era territorio di Nardò) che hanno fatto finta di non vedere perché così era conveniente per tutti? Chi doveva controllare lo ha fatto o ha fatto finta di non vedere? Non si può accusare senza  conoscere la Storia del proprio territorio.

Alla discussione sull’argomento “I Love Porto Cesareo” ha partecipato anche il Sindaco   Salvatore Albano che ha comunicato, tre le altre cose, che «a giorni su via Zanella e via Torre, interessate dai lavori di potenziamento rete idrica, inizieranno i lavori di rifacimento del manto stradale. Ricordo che tali lavori serviranno per il rifornimento idrico dell’agglomerato di Torre Lapillo sino a Torre Castiglione. Inoltre tra poco verrà finanziato per l’importo di 16.000.000 di euro la rete idrica e fognaria da Scalo di Furno a Punta Prosciutto, passando da Torre Lapillo.» Notizie che apprendiamo con enorme piacere. Sarebbe  stata ancora più apprezzata la notizia della realizzazione di nuove arterie di collegamento tra l’unica strada che conduce da Porto Cesareo a Torre Lapillo con la S.P. Nardò-Avetrana  e tra il primo tratto della  strada Torre Lapillo-Torre Castiglione con la S.P. Nardò-Avetrana . Questa notizia sì che avrebbe  dato un senso al cartellone “I LOVE PORTO CESAREO”  affisso nel territorio di Torre Lapillo e non avrebbe provocato di certo malumori. D’altronde la realizzazione di un piano per snellire il traffico in estate era un impegno preso  già alla fine della stagione estiva scorsa grazie anche al sopralluogo del prefetto di Lecce a Torre Lapillo. Non mi sembra che ad oggi ancora se ne parli. Mancano solo poche settimane all’arrivo del flusso turistico.  Ci vogliamo pensare? O forse per il periodo estivo sono previsti i lavori di potenziamento della rete idrica di cui sopra?

E poi signor Sindaco, ha pienamente ragione quando afferma nel suo post: «Siamo Porto Cesareo con le sue bellissime località, ma siamo Porto Cesareo.»  Ma è ancora più corretto dire: «Siamo Torre Lapillo, località di Porto Cesareo».

Dalle discussioni nate dal cartellone “I Love Porto Cesareo” abbiamo scoperto che Torre Lapillo NON È  frazione di Porto Cesareo ma bensì è una località di Porto Cesareo come lo è Punta Prosciutto, La Strea, Torre Inserraglio, ecc. ecc.  E non è cosa di poco conto. Se Torre Lapillo fosse frazione sarebbe tutta un’altra storia.  Nel Diritto Amministrativo il temine “Frazione” indica un centro abitato che gode di ampia autonomia amministrativa nell’ambito del comune di appartenenza. L’attuale normativa trasferisce direttamente ai comuni le competenze di denominazione di Frazione e prevede la possibilità che il sindaco deleghi un consigliere per svolgere le sue funzioni  nelle frazioni. Inoltre le frazioni possono avere proprie sezioni di anagrafe e propri uffici di stato civile con registri della popolazione separati da quelli del comune di appartenenza. Oltre ad avere una gestione più diretta del proprio territorio. Potrebbe essere questa una delle soluzioni al PROBLEMA TORRE LAPILLO? Chiediamolo agli amministratori per verificarne la possibilità.

D’altronde non è forse vero che anche gli abitanti di Porto Cesareo hanno lottato per anni prima di ottenere a tutti gli effetti il riconoscimento di Comune nel 1975 grazie alla volontà dei residenti che chiedevano l’autonomia dal comune di Nardò?

Per concludere prendo in prestito un commento su facebook fatto dal signor Oronzo Micelli che spiega bene la situazione e i malumori di questi giorni: «Gesto da condannare quello della distruzione del cartello. Non ci si può anteporre alle regole della democrazia. Diciamoci la verità quel cartello tanto criticato racchiude tutti i risentimenti dei residenti e dei cittadini dei paesi limitrofi che hanno la casa a Torre Lapillo pagando le relative tasse, dove da decenni le varie amministrazioni che si sono succedute non hanno mai pensato a riqualificare con un progetto Torre Lapillo. È vero,  è territorio di Porto Cesareo. Ma amministratori, trattatelo come tale, investite in servizi che mancano: strade, fogne, arredo urbanistico ecc. Ecco perché si è creato negli anni questo dualismo. Per fare un esempio che riguarda la sicurezza e la salute delle persone, quando c’è sovraffollamento di macchine sulla via Torre Lapillo-Porto Cesareo, capita spesso che quando c’è un’emergenza del passaggio di un’ambulanza, questa rimane bloccata, mettendo in serio pericolo la vita delle persone. Perché non si è mai pensato di progettare una strada alternativa che colleghi i più vicini ospedali? Bisognerebbe che le future amministrazioni mettessero questa prerogativa  in agenda.»

Ci auguriamo che venga ripristinato un nuovo cartello sulla rotatoria all’ingresso di Torre Lapillo. Un cartello allegro,  bello, simpatico e soprattutto accogliente nei confronti dei turisti. Ma  soprattutto ci auguriamo di non vedere anche questa estate una Torre Lapillo (località di Porto Cesareo) bloccata dal traffico dove si rischia di morire in un ambulanza bloccata nell’unica via di uscita disponibile.

23 aprile 2019

Veglie News (Fernando Leardi)

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