A PORTO CESAREO SI ACCENDE LA FOCARA DOMENICA 2 FEBBRAIO

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83 ANNI DI TRADIZIONE E DEVOZIONE

Festa in riva al mare con Mino de Santis, Cesare dell’Anna e Opa Cupa

PORTO CESAREO – Dopo le bizze del tempo della scorsa settimana, domenica 2 febbraio, Porto Cesareo celebrerà il santo del Fuoco, sant’Antonio Abate, con la tradizionale accensione della fòcara, pira di fascine di legno, che campeggia già da giorni nello spiazzo dello scalo d’alaggio.

La festa sulle rive dello Jonio, organizzata dal Comune di Porto Cesareo e dal Comitato Festa Sant’Antonio, con l’apporto del consigliere delegato al turismo Ezio Calcagnile,  giunge alla sua 83esima edizione, e affonda le sue radici in una antica storia di devozione e preghiera.

Era il 1937 quando Oronza Colelli, del posto, si rivolse in preghiera a Sant’Antonio chiedendo il ritorno del figlio, Edmondo Martina, dalla guerra.

Quando ormai sembrava non ci fossero più speranze per quel giovane soldato, la donna gridò quasi al miracolo: Edmondo tornò a Porto Cesareo, sano e salvo.

Da allora, per ringraziare l’abate protettore di fuoco e animali, Porto Cesareo celebra la festa solenne a fine gennaio.

Il comitato ha organizzato una serie di appuntamenti, civili e religiosi, iniziati il 14 gennaio.

Il monumento naturale, simbolo di tradizione e devozione, ha forma tronco-piramidale e base quadrata. La festa avrà inizio alle 15.30.

Tantissime le balle di rametti d’ulivo messe insieme, trasportate presso lo scalo dove il monumento naturale è stato realizzato e accatastate da numerosi volontari, dai componenti del comitato feste.

Alle 15.30 concerto bandistico per le vie del paese con la banda Città di Veglie, dalle 16 concerto dei Siaka-pizzica salentina, dalle 17 concerto di Mino de Santis in quartetto.

Alle 18.45 mongolfiere in volo.

Alle 19.15 accensione del falò con lo spettacolo di giochi di luce in riva al mare. Monteroni.

Subito dopo, concerto di Cesare dell’Anna e Opa Cupa. Dalle 21, popolar tronic live, con Andrea Quemose Calella e Giuseppe delle Donne.

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