A.M. Russo: «Celebrazione della Giornata Nazionale degli Alberi a Veglie: una passerella di buone intenzioni e poco altro!»
Di seguito si riporta la lettera di Anna Maria Russo:
Il 21 novembre scorso, l’amministrazione comunale e la sezione locale di Legambiente hanno celebrato la la Giornata Nazionale degli Alberi, manifestazione istituita per legge.
Si sono ritrovati alle 11:00, orario in cui la stragrande maggioranza dei cittadini è impegnata col proprio lavoro e comunque è stata data scarsa pubblicità all’evento.
Sono stati piantati due alberelli distanti dal centro urbano e altri in due plessi scolastici il giorno dopo.
Sinceramente se la sensibilità di queste entità si riduce a voler sensibilizzare la popolazione sul mantenimento ed incremento del verde pubblico, direi che proprio non ci siamo.
A prescindere dal fatto che buona parte dei cittadini vegliesi considerano gli alberi come semplici oggetti (che si possono estirpare a piacimento) e non come esseri viventi che arricchiscono il decoro urbano e in grado di migliorare la qualità dell’aria che respiriamo, personalmente non vedo una grande profusione di impegno verso il verde pubblico da parte degli amministratori locali attuali.
Basta recarsi in altri comuni del Salento per notare la differenza di trattamento del verde pubblico e in cui gli alberi appaiono più sani, belli e rigogliosi di quanto si possa vedere qui da noi.
Poi, l’evento in questione sarebbe stata una bella occasione per l’amministrazione comunale per dire alla popolazione dove sono finite le centinaia di alberi che dovevano essere piantati secondo la legge n. 113 del 1992 (che prevedeva che ogni comune doveva piantare un albero per ogni bambino nato, obbligo che dal 2013 incombe soltanto ai comuni con oltre 15.000 abitanti) e sapere quindi se avesse programmato qualcosa in merito.
Le vie centrali di Veglie, una volta piene di alberi, ora sono invase da macchine e parcheggi.
Si sono estirpati un sacco di alberi sani che poi non sono stati ripiantati altrove, con la conseguenza che ora, specie d’estate sono dei forni a cielo aperto e il puzzo di smog entra sia nelle case dei residenti che nelle attività commerciali.
Quindi ad un’assenza di programmazione concreta del verde pubblico si accompagna una scarsa cura dello stesso nonché una mancanza di visione per disincentivare l’uso indiscriminato dell’auto nel centro urbano che favorisce un inquinamento potenziale fonte di malattie respiratorie e di varie tipologie di tumori che non potranno di certo contrastare le piantumazioni svolte nelle giornate del 21 e 22 novembre scorso.
Anna Maria Russo – Socio WWF
25 novembre 2021