A Leverano sabato 5 Aprile 2025 la “GIORNATA INTERNAZIONALE RIFIUTI ZERO” promossa dall’ONU

0
246

“GIORNATA INTERNAZIONALE RIFIUTI ZERO”

L’evento patrocinato dal Comune di Leverano, in collaborazione con l’Osservatorio Rifiuti Zero, è stato organizzato dalle associazioni: “Novellando Teatri d’Arte” e “Legambiente Leverano e della Terra d’Arneo”.

Hanno aderito all’ iniziativa : le scuole IC “Don Milani”, IC “Geremia Re” di Leverano, il Liceo Statale “Don Tonino Bello” di Copertino e ACR Parrocchia Madonna del Rosario.

Questa giornata evidenzia l’importanza di una gestione più efficace dei rifiuti e di modelli di consumo e produzione sostenibili.

Perché è importante partecipare?

Ogni anno, vengono generati tra 2,1 e 2,3 miliardi di tonnellate di rifiuti solidi urbani, e senza azioni concrete, questa quantità potrebbe raggiungere i 3,8 miliardi di tonnellate entro il 2050.

L’inquinamento da rifiuti ha un impatto devastante sulla salute umana, sull’economia globale e sulle tre grandi crisi ambientali:

  • Cambiamento climatico
  • Perdita di biodiversità e degrado del territorio
  • Inquinamento e gestione insostenibile dei rifiuti

Il tema 2025: Verso Rifiuti Zero nella moda e nel tessile

L’edizione di quest’anno pone l’accento sull’impatto ambientale del settore tessile e della moda, responsabile di 92 milioni di tonnellate di rifiuti all’anno – ovvero un camion pieno di vestiti gettato via ogni secondo. La crescita esponenziale della produzione tessile sta generando gravi problemi ambientali, economici e sociali, in particolare nei Paesi del Sud globale.

Programma: sabato 5 Aprile 2025

La Moda del Riuso / Mercatino Solidale

Piazza della Costituzione ore 18:00 – Rimetteremo in circolo abiti usati che potranno essere tuoi con un’offerta minima che verrà utilizzata per sostenere progetti locali di economia solidale

Verso Rifiuti Zero nella Moda e nel Tessile

Biblioteca di Comunità Piazza Coperta – Leverano Centrale ore 19:30

 “Talking Textiles” / opere in mostra

Incontro con artiste selezionate nel territorio salentino che promuovono una visione consapevole e rispettosa dell’ambiente attraverso il design e l’arte tessile.

OSARE LO STRAPPO – NO FAST FASHION! / Santa Scioscio (docente di costume e fashion design). Creazioni dei Laboratori Espressivi del Centro DNA (DSM – ASL Le). Dare valore agli STRAPPI, ai RAMMENDI, alle RI-CUCITURE, può aiutarci a ritrovare il senso della moda e del glamour; pensarsi creatrici di un altro “stile”, osare lo strappo e poi capire come riparare, ri-cucire il senso di un Sé in continuo movimento, mutevole, capace di prescindere dal dettato imposto dal mercato.

SILENTE / Francesca Iaconisi (fashion designer). Il suo marchio si inserisce nel settore di moda etica che utilizza prevalentemente scarti aziendali e materiali di recupero con i quali realizza capi unici o in serie limitate che le permette di far prevalere ciò che per lei significa moda, “un modo di esprimersi, uno strumento di comunicazione silenzioso che parla di noi, dei nostri stati d’animo, della nostra cultura”.

SO_UP / Sofia Marino (Interior designer). Il brand nasce con l’intento di offrire un’alternativa sostenibile, promuovendo una visione consapevole e rispettosa dell’ambiente attraverso il design e l’arte. Ogni creazione è una riflessione sull’importanza di ridurre gli sprechi, dando nuova vita agli oggetti e celebrando la bellezza del riutilizzo. Realizza cestini fatti con gli scarti tessili delle fabbriche di calzini, le pezzette all’interno sono recuperate da lenzuola di lino, mentre le sacchette che le com pongono sono fatte con entrambi i materiali.

of Uniqueness / Sandra Minutello (Fashion e Texile Designer) La collezione nasce per far emergere le infinite tonalità e sfumature di colore presenti dentro di noi. Tutto ciò è realizzato utilizzando abiti second hand e rimanenze di stoffe ritrovate nell’ armadio della nonna, supportati da tessuti di pura seta dipinta a mano, decorati con un’antica tecnica di pittura. Così questi abiti acquistano una nuova personalità andando oltre ai limiti che la società ci impone”.

.

.

 

. . .

LEAVE A REPLY