A Maurizio Spagnolo, assessore del Comune di Veglie
Ai responsabili dei sindacati provinciali e locali
Lettera del prof. Antonio Greco
Caro assessore Spagnolo, nel tuo intervento sul dibattito in merito alle linee programmatiche per il 2023-2028 approvate nel CC del 30 ottobre u.s. hai dato alla minoranza consiliare “un consiglio: solitamente le linee programmatiche si contestano alla fine, non all’inizio, quando non si è raggiunto l’obiettivo, allora si dice “non hai raggiunto gli obiettivi”[1].
Certo, ma come si fa a dire oggi se il vostro vastissimo programma amministrativo di 20 sub macro-unità, che prevedono 136 obbiettivi strategici, da realizzare in meno di cinque anni, è attuabile interamente o è solo un atto formale imposto dalla legge o, peggio, rappresenta lo scarto enorme tra ciò che si è promesso in campagna elettorale e ciò che è possibile fare?
Il tuo consiglio, però, mi sembra una mezza verità perché già oggi, in questa fase iniziale del mandato, possiamo dire se le linee programmatiche della tua maggioranza sono state costruite su una ricerca obbiettiva della situazione socioeconomica della popolazione vegliese da amministrare, se hanno una cifra politica evidente e se è stata valutata la fattibilità, almeno di massima, economico-finanziaria.
Non mi risulta che vi sia stata in questi primi sei mesi della nuova amministrazione una indagine conoscitiva, anche con dati statistici, della realtà vegliese e dei vari servizi amministrativi. Le linee programmatiche approvate il 30 ottobre non hanno dati, non hanno numeri.
La cifra politica che punta a “un cambiamento di lungo respiro”[2] è senza un punto base di partenza: la lista vincente che si è presentata agli elettori è nata poche ore prima della scadenza di aprile. Ha puntato solo sui candidati e non su un programma amministrativo masticato, digerito e condiviso.
Nel dibattito consiliare del 30 ottobre lo scontro politico tra maggioranza e minoranza si è consumato tutto sulla minore o maggiore continuità amministrativa con il precedente mandato e sulla paternità da attribuire alle opere più visibili elettoralmente. Malinconicamente è da dire che vi è ben poco di politico in tutto ciò.
Perché scrivo a te, assessore ai Servizi scolastici (trasporto e mensa) e anche riconosciuto bravo sindacalista? Perché mi aspettavo il “cambiamento di lungo respiro”, almeno per la tua sensibilità sindacale, nella macroarea (l’unica delle 20 in cui sono indicati solo due obbiettivi strategici) “SERVIZI A DOMANDA INDIVIDUALE”[3].
Mi soffermo solo, per ora, sul servizio del trasporto scolastico, per cui la Giunta, almeno per l’anno in corso, con Delibera n. 42 del 29 agosto 2023, ha fornito alla Responsabile del Settore Affari legali e servizi alla persona, le linee guida generali da seguire per l’affidamento a ditta esterna del servizio, fra cui quella di:
- ASSEGNARE, in ragione delle risorse previste in bilancio e della quantificazione dei costi del servizio elaborati presuntivamente la somma di € 143.000 annui (Iva inclusa);
- “individuare la scelta gestionale più celere ed economica, assicurando tuttavia un elevato livello tecnico-qualitativo delle prestazioni”;
e quella che:
- “La procedura per l’affidamento del servizio sarà espletata nel rispetto dei principi generali relativi ai contratti pubblici secondo le modalità indicate in particolare nel D. Lgs 36/2023”.
Una breve cronaca
Il 1°/09/2023 viene pubblicato l’Avviso esplorativo per la manifestazione di interesse e il Capitolato speciale d’appalto. L’11 settembre si è svolta la gara a cui ha partecipato la sola ditta privata uscente. Il servizio così è stato affidato alla Soc. La Fenice S.r.l., di Galatone (Le), per l’importo di € 127.400,00, oltre Iva al 10% per € 12.740,00, in uno complessivamente € 140.140,00.
La ditta ha iniziato il servizio di trasporto scolastico il 18 settembre.
Trascuro di prendere in considerazione alcuni aspetti “particolari” di questa gara. Non chiedo perché non è stata allargata la platea dei partecipanti alla gara, magari rivedendo alcune clausole troppo caratterizzanti. Mi soffermo su quanto si legge all’art. 3 del capitolato speciale che ha preceduto la stessa gara:
“Deve considerarsi l’apporto di n. 4 autisti e n. 3 accompagnatori.
Ad ogni buon conto, corre l’obbligo di precisare che per l’espletamento del servizio trasporto scolastico nel corso dell’anno scolastico 2022/2023 è stato applicato il CCNL MULTISERVIZI in favore delle unità preposte al servizio”.
Questa clausola, diciamo subito, contrasta con quanto indicato nella Delibera di Giunta del 29 agosto circa il rispetto dei principi generali relativi ai contratti pubblici secondo le modalità indicate in particolare nel D. Lgs 36/2023. Ma proseguiamo e cerchiamo di capire.
Spieghiamo per il lettore
Il servizio di trasporto scolastico inizialmente per anni è stato gestito in proprio dal comune di Veglie, con un suo pulmino e con un autista dipendente comunale. Con l’aumento della popolazione scolastica il servizio è stato affidato a ditta esterna, con regolare gara. Nel 2019 ha vinto la gara “La Fenice” di Galatone che ha gestito il servizio per tre anni. E per i primi tre mesi del contratto La Fenice, nel pagare autisti e assistenti, ha applicato il contratto delle precedenti ditte affidatarie. Agli inizi del 2020 scoppia un putiferio. La Fenice intende applicare non più il “CCNL Autorimesse” ma il “CCNL Multiservizi”. Con il CCNL Multiservizi la ditta paga gli autisti molto di meno a ora rispetto al contratto “CCNL Noleggio”. I cinque lavoratori, autisti storici del servizio, si rifiutano di sottoscrivere il contratto e La Fenice li licenzia.
Proteste sindacali, articoli di stampa, anche una interpellanza al Sindaco, al Presidente del Consiglio e al Segretario Generale del Comune a firma di due consiglieri di minoranza (uno dei quali è attualmente un qualificato vicesindaco) per chiedere se ritengano “corretto e legittimo il fatto che la ditta LA FENICE SRL, (…) passando dalla gestione del servizio nel periodo 09-10-19 al 31-12-19 (Det. n. 414) con applicazione del CCNL AUTORIMESSE, abbia invece applicato, alla gestione del servizio dal 07-01-2020 al 30-04-2020 (Det. N. 633) nei rapporti di lavoro con i lavoratori, il CCNL MULTISERVIZI che, dalla previsione dello stesso CCNL MULTISERVIZI, risulterebbe applicabile solo per i servizi ausiliari del trasporto (piccola manutenzione, rimessaggio, etc degli automezzi)”; e “se l’amministrazione abbia verificato che l’applicazione del CCNL MULTISERVIZI da parte del nuovo affidatario temporaneo, potesse assicurare ai lavoratori utilizzati il mantenimento dei precedenti livelli retributivi e condizioni economiche”.
Ma le proteste non servono a nulla: la precedente amministrazione non risolve il problema, gli autisti storici vengono licenziati e ai nuovi autisti La Fenice continua ad applicare fino al giugno 2023 (scadenza del contratto) il CCNL MULTISERVIZI[4].
Il comportamento tenuto dalle passate amministrazioni Paladini nella sostanza sono quelle che hanno aperto, o per meglio dire, spianato la strada a questa situazione.
Senza giustificazioni condivisibili
Mi rivolgo a te, assessore, e ti chiedo: “Se il servizio di scuolabus fosse gestito direttamente dal comune, con suoi mezzi e con suo personale, tu da assessore quale CCNL applicheresti o saresti obbligato ad applicare?”. La domanda è retorica. E ancora: “Nel 2020, quando fu fortemente contestata la passata amministrazione per i licenziamenti da parte della ditta LA FENICE dei lavoratori storici del servizio scuolabus che non intendevano sottostare a un contratto che li danneggiava, tu, da sindacalista, da che parte stavi?” Anche questo è un interrogativo retorico.
Ciò che è scritto all’art. 3 del Capitolato speciale, con il quale l’amministrazione ha bandito la gara per affidare ad una ditta esterna il servizio di scuolabus scolastico, mi appare di una enorme gravità. Dopo quello che era successo nel 2020, è la stessa Amministrazione che dice alla ditta che vincerà la gara: “ditta puoi applicare il CCNL Multiservizi “a danno” e non “in favore” delle unità preposte al servizio”. In parole povere: “Ditta, ti autorizzo a risparmiare sul costo del lavoro e a dequalificare il servizio, senza tenere conto della delicatezza del trasporto dei bambini a scuola”.
Una pubblica amministrazione non può scrivere e prestarsi solo a umilianti logiche aziendali.
Non rispondermi con le giustificazioni che: il budget trovato in un bilancio ereditato non consentiva di fare applicare altri CCNL, o che il contratto è solo per un anno o che il CCNL MULTISERVIZI è applicato, anche per lo scuolabus, al personale impiegato dalla Lupiae Servizi di Lecce. Né mi dire che, poi, alla fin fine, si tratta solo di appena 5 lavoratori.
Anche si trattasse di un solo lavoratore, quando si parla di lavoro la pubblica amministrazione deve dare l’esempio sempre. Avallare anche per un solo anno il principio che quando non ci sono soldi sufficienti si possono prendere i soldi solo dallo stipendio dei lavoratori, a vantaggio della ditta che li impiega, è intollerabile. Chiarito, poi, che con il CCNL MULTISERVIZIO il personale impiegato dalla Lupiae di Lecce non svolge PREVALENTEMENTE una sola mansione (solo autista, solo assistente) bensì varie mansioni (come ritiro documentazione presso i vari uffici del comune, pulizia degli uffici), regolamentate da contrattazione di secondo livello, rimane la tentata giustificazione che i soldi previsti in bilancio per il servizio del 2023-2024 non erano sufficienti.
Mi permetto di dirti che non è affatto vero che il budget appostato in bilancio non consentiva margini di manovra a favore dei lavoratori. Questa giustificazione è smentita dal confronto tra quanto il servizio è costato prima del 2019 e le € 140.140,00 , il costo nel 2023-24.
Tenendo conto dell’inflazione, del tempo trascorso, con 143 mila euro a disposizione, eliminando dal bando alcune clausole troppo caratterizzanti, dando più tempo alla manifestazione di interesse, allargando i partecipanti alla gara, l’amministrazione avrebbe potuto pretendere l’applicazione di un CCNL rispettoso della norma (D. Lgs. 36/2023), solo invocata ma non applicata, e della dignità dei lavoratori.
Appello
La vicenda della clausola scritta all’art. 3 del Capitolato speciale giustifica l’inerzia della passata amministrazione sulla vicenda, per cui anche l’attuale minoranza consiliare tace e non può dir nulla. Affossa, inoltre, qualsiasi pur minima forma di “cambiamento di lungo respiro” a cui aspira l’attuale amministrazione di Veglie. Ma queste due constatazioni sono poca cosa e, almeno per me, non hanno molta rilevanza.
Rilevante è, invece, che, in un clima di esasperato neoliberismo in cui tutto tende a privatizzarsi (sanità, scuola, ecc.), quando i privati vengono chiamati ad operare nella pubblica amministrazione e i fondi pubblici finiscono nelle mani dei privati, la pubblica amministrazione può correre il rischio di perdere la sua essenza e di privatizzarsi essa stessa. Con esiti disumanizzanti che pagano sempre e solo i lavoratori.
Mi rivolgo ai sindacati perché la loro lotta sia attenta a singole vertenze come quella di Veglie, qui descritta, ma, sapendo che queste distorsioni economiche a danno dei lavoratori si stanno diffondendo anche in altri comuni, spingano il loro intervento a che questo non avvenga e si impegnino ancor di più a contrastare la privatizzazione di molti servizi della pubblica amministrazione e, forse, della stessa cosa pubblica.
L’assessore-sindacalista, approvando le linee programmatiche il 30 ottobre, si è impegnato a “riprogettare gli stessi servizi e le modalità di erogazione, al fine di migliorarle e adeguarle alle nuove condizioni di vita sociale garantendone l’equilibrio finanziario”. L’equilibrio finanziario è un atto dovuto. E non c’è bisogno di paroloni e di proclami. Basta, come prima cosa, che per la prossima gara sparisca quell’orrendo e ingiusto “ad ogni buon conto…” dell’art. 3 del capitolato speciale.
“L’autunno è l’estate che muore“, sosteneva la poetessa Emily Dickinson. Mi dispiacerebbe parafrasare il verso e farlo diventare. “L’autunno E’ primavera che muore”.
27 novembre 2023
Antonio Greco
[1] Verbale allegato alla delibera CC n. 33/2023, pubblicata il 23 novembre.
[2] Pagina uno delle linee programmatiche approvate dalla G.C. con Delibera n. 67 del 11/10/2023.
[3] Leggo nelle linee programmatiche della
“Oltre al richiesto presidio sull’andamento economico finanziario e sui servizi pubblici erogati, relativamente all’erogazione dei servizi a domanda individuale e le modalità di copertura dei relativi costi, si intende:
- riprogettare gli stessi servizi e le modalità di erogazione, al fine di migliorarle e adeguarle alle nuove condizioni di vita sociale garantendone l’equilibrio finanziario;
- rimodulare le relative tariffe in base alle condizioni economiche degli utenti, individuando le relative fasce reddituali al fine di definire anche condizioni agevolate di accesso al servizio”.
[4] Riporto, per precisione, gli importi riferiti alle retribuzioni di maggio 2023:
CCNL AUTORIMESSE (stipulato con le seguenti OO.SS.: Aniasa – Filt Cgil – Fit Cisl – Uil trasporti):
paga oraria base, senza scatti di anzianità, alla quale dovranno essere aggiunti ratei 13 e 14 mensilità, Tfr, oneri previdenziali, ferie, permessi, eccetera: AUTISTA livello c2 – paga oraria € 10,64; ASSISTENTE livello c3 – paga oraria € 10,12.
CONTRATTO MULTISERVIZI
AUTISTA Multiservizi: paga oraria € 7,82; ASSISTENTE Multiservizi: paga oraria 7,36.
N.B. Nel CCNL MULTISERVIZI non è prevista una mansione professionale specifica di autista conducente bus bensì una mansione generica di autista che guida mezzi d’opera necessari, per esempio, alla manutenzione di verde pubblico o piccole riparazioni edili o stradali.
La mansione di assistente, almeno da quanto si evince dal ccnl, NON È PREVISTA.
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