GLI EX MEMBRI DELLA COMMISSIONE MENSA SCOLASTICA DI VEGLIE PUNTUALIZZANO SUL RUOLO DELL’ORGANO DI CONTROLLO

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Annalisa Zecca, Katia Prato e  Giuseppe Luperto mettono in risalto quale deve essere la funzione della Commissione Mensa Scolastica

Dopo il dibattito innescato dalla lettera dei membri uscenti della Commissione Mensa con la quale si tracciava un bilancio degli ultimi tre anni, e continuato con la  risposta della ex presidente della stessa Commissione che prendeva le distanze dalle dichiarazioni di Zecca, Prato e Luperto, e proseguito poi con le precisazioni dell’attuale presidente  Anna Rita Valentino, continua la discussione sulla questione Mensa Scolastica e sul metodo che la Commissione  deve avere nel svolgere la sua funzione di controllo.

I membri uscenti –  Annalisa Zecca, Katia Prato e  Giuseppe Luperto – sottoscrivono un altro documento con il quale mettono in evidenza quale deve essere la funzione  della commissione.

Questo il testo integrale del documento a firma di Annalisa Zecca, Katia Prato e  Giuseppe Luperto:

«Sulla vicenda della commissione mensa e sul dibattito innescato dalle nostre dichiarazioni sul caso, ci preme fare delle precisazioni.

Deve emergere chiaramente, e questo valga per il futuro, che il ruolo delle commissioni deputate al controllo, come quella sul servizio mensa, deve essere improntata al massimo rigore, perché il rigore è garanzia di trasparenza.

Unico fine di chi assume un tale incarico, qualunque sia il suo ruolo, è quello di vigilare nell’interesse primario dei bambini che fruiscono del servizio.

Ciò comporta una chiara demarcazione nei ruoli di chi controlla e di chi è controllato, che, in alcune circostanze, non lascia spazio alla mediazione.

Non può accadere, al contrario, che il controllore possa prendere addirittura le difese di chi è controllato!

Paghiamo per un servizio ed esigiamo che lo stesso sia di qualità, perché ne va della salute e del rispetto dei nostri figli.

Fa piacere quando il servizio funziona: ma è normale che sia così! E’ doveroso, tuttavia, pretendere che emerga chiaramente quello che non va, nel rispetto dei compiti della commissione.

E ciò non è né una accusa personale, né un fatto di clima (che è sempre stato cordiale e rispettoso dei ruoli) ma una semplice questione di metodo.

Tutto il resto, rimane relegato al rango dell’inutile salvaguardia delle apparenze, che non aggiunge nulla alla tutela dei diritti della comunità scolastica, ma che rischia di svilire il ruolo della commissione a squallido teatrino delle vanità.»

Annalisa Zecca, Katia Prato, Giuseppe Luperto

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