dott. Fabio Coppola: «VEGLIE: IL LUNGOMACCHIA»

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Lupomonaco, visuale dalla circonvallazione di Veglie (ph. F. Coppola, gennaio 2017)

Una strada panoramica da salvaguardare

VEGLIE – Esiste il lungomare, il lungofiume, il lungolago. A Veglie c’è anche il “lungomacchia”. Potremmo così definire il breve tratto della circonvallazione di Veglie che lambisce la macchia mediterranea in contrada “Lupomonaco”. A tutti gli effetti una strada panoramica. Sopraelevata rispetto al piano di campagna, offre a chi percorre la strada provinciale numero 370 una visione d’insieme di uno degli ultimi brandelli di ambiente naturale del feudo vegliese. Posta a ovest del centro abitato, al tramonto può regalare scenari infuocati.

Sull’importanza dal punto di vista botanico di Lupomonaco, si sono espressi diverse volte laureandi, liberi professionisti e docenti universitari.

Per alcuni aspetti il parco si presenta incompleto, ad esempio dei venticinque ettari che costituiscono l’area, solo sedici sono di proprietà comunale, e gli altri nove sono ancora di proprietà privata. Una questione irrisolta da decenni.

Pochi chilometri più a sud, il Comune di Leverano realizzava il parco “Padula cupa”, su un’area di scarso pregio naturalistico, e il “Giardino delle Fate” su area di proprietà comunale in contrada “Fichella”.

Interessante e insolita la soluzione del Comune di Nardò, che nel 2020 acquisiva l’area archeologica di Serra Cicora con fondi regionali, grazie alla L.R. n.67/2017 e L.R. n. 44/2018.

Nel 2002 il Comune di Calimera acquistava il bosco “La Mandra”, una superficie di nove ettari per trecento milioni di vecchie lire, con i proventi della farmacia comunale.

Infine tra i tanti buoni esempi di gestione del territorio, nel 1985 il Comune di Lecce acquisiva il fondo “Acchiatura”, su proposta dell’assessore Fabio Valente, area che oggi fa parte del parco archeologico di Rudiae.

Sicuramente è più facile acquisire aree sottoposte a vincolo paesaggistico, ma comunque il vincolo è il primo passo per scongiurare destinazioni urbanistiche infelici.

Solo un’azione decisa e al passo coi tempi porterebbe ad una salvaguardia concreta di Lupomonaco.

Sarebbe un sacrilegio sottovalutare ancora il suo valore naturalistico e paesaggistico.

Veglie, 25/02/2024

Dott. Fabio Coppola

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