dott. Pietro Calcagnile: «Richiesta di riesame del piano Porsche»

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Il dott. Pietro Calcagnile scrive

al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano;
a tutti i consiglieri regionali della Regione Puglia;
al Presidente della provincia di Lecce;
a tutti i consiglieri della provincia di Lecce;
al sig. Sindaco del Comune di Nardò;
al sig. Sindaco del Comune di Porto Cesareo;
al sig. Sindaco del Comune di Veglie;
al sig. Sindaco del Comune di Leverano;
al sig. Sindaco del Comune di Copertino;
al sig. Sindaco del Comune di Salice Salentino;
al sig. Sindaco del Comune di Novoli;
al sig. Sindaco del Comune di Carmiano;
al Gal Terra D’Arneo Veglie.

Lettera del dott. Pietro Calcagnile:

Autotutela-Richiesta di riesame del piano Porsche approvato dalla conferenza dei servizi tenutasi a Bari il 29 agosto c.a. e dai consigli comunali di Porto Cesareo e Nardò il 26 settembre e 29 settembre del corrente anno -applicazione Legge 241/90

Abbiamo la fortuna di possedere un’area di circa 200 ha che è stata riconosciuta zona S.I.C. (sito di interesse comunitario). La suddetta area ricade nel territorio di Nardò però l’ossigeno che la foresta produce si espande in tutte le direzioni e raggiunge tutti i Comuni in indirizzo.

La foresta ci protegge inoltre dal surriscaldamento attualmente in atto in tutto il pianeta. Non ci dimentichiamo che nel mese di luglio di quest’anno la temperatura è salita a 42° centigradi e non per qualche giorno ma per parecchi giorni. Che cosa succederebbe dalle nostre parti se la foresta dell’Arneo venisse rasa al suolo con la complicità delle istituzioni?

Già il Governo Monti con la legge 10 del 2013 ha abolito l’obbligo per i Comuni inferiori a 15.000 abitanti di piantare un albero per ogni bambino nato ai sensi della legge 113 del 1992 e perciò mancano alla nazione milioni di alberi. La temperatura alta, dovuta soprattutto alla mancanza di alberi, agevola coloro che mettono fuoco intenzionalmente nelle nostre campagne con gravi danni all’ambiente.

Inoltre, non dobbiamo trascurare il fatto che gli animali che attualmente vivono nella foresta dell’Arneo sarebbero costretti a scappare in tutte le direzioni in cerca di cibo e riparo. Se non lo trovano saranno condannati a morte come gli alberi dell’Arneo. Nell’antica Grecia erano gli uomini che estirpavano gli alberi ad essere condannati a morte perché quel popolo aveva capito che gli uomini non possono vivere senza gli alberi.

La società Porsche non ce la racconta giusta con il suo piano sciagurato : vuole estirpare 200 ha di bosco e con la scusa delle compensazioni mette le mani su 550 ha . Ma non sarebbe più semplice lasciare il bosco così com’è , espropriare 200 ha nel Comune di Nardò e costruire tutte le piste che vuole nella nuova area espropriata senza compensare un bel niente. Tra l’altro spenderebbe di meno. Che senso ha mettere le mani sul territorio del Comune di Porto Cesareo quando il Comune di Nardò ha tutto il terreno di cui ha bisogno la società Porsche? A che cosa mira la società lo sa soltanto lei.

La procedura seguita dai Comuni per cambiare di fatto i piani regolatori non è democratica anzi è in contrasto con la legge regionale n. 28 del 2017: bisognava interpellare la popolazione e non decidere in poche persone , anche perché la foresta appartiene a tutti e non soltanto al Comune di Nardò. Il Comitato VIA e VINCA della Regione Puglia afferma che gli impatti su tali componenti sono negativi e significativi. Anche l’Ufficio Parco del Comune di Porto Cesareo, gestore della Riserva Naturale, ha definito “significativamente negativa e rilevante l’incidenza dell’intervento richiesto da Porsche.

Ciò posto, il sottoscritto chiede ai consigli comunali dei Comuni in indirizzo nonché alla Provincia di Lecce di esprimere le proprie osservazioni al riguardo affinché la Regione Puglia non commetta errori madornali che si ripercuoteranno negativamente su tutto il Salento.

Si ringrazia per la cortese attenzione e si resta in attesa di comunicazioni al riguardo nei tempi previsti dalla legge 241/90.

Veglie, 22-10-2023

dr.Pietro CALCAGNILE

 

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