Antonio Greco: «LA RANA E LO SCORPIONE» Riflessioni pre-elettorali

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I “Cartellini Rossi” a Paladini e la probabile  “Strana Coppia” delle prossime elezioni vegliesi

A Veglie dopo lo scontro con quattro consiglieri e le conseguenti dimissioni il sindaco uscente Claudio Paladini è già pronto a tornare in campo indossando la casacca di candidato alla poltrona di primo cittadino. Pur essendo al secondo mandato, infatti, (…) potrà ricandidarsi non avendo superato i 2 anni e 6 mesi di mandato. A sostenerlo il movimento “Con” di Alessandro Delli Noci”.

Questo si legge sul Nuovo Quotidiano di Puglia mercoledì 15 febbraio 2023.

Questa scarna notizia, verificata sul campo, stimola due brevi riflessioni a uno che scrive per stimolare le coscienze del suo paese natio.

A) Nel calcio, quando un giocatore riceve un cartellino rosso, è certo che dovrà saltare almeno un turno di gioco. La regola ha il senso non solo di punire chi ha sbagliato ma anche quello di scoraggiare il dilagare del gioco scorretto e violento.

Il sindaco Paladini ha ricevuto due (e non uno) cartellini rossi, la prima volta da 10 consiglieri comunali e la seconda da 9 consiglieri comunali. Dichiara di volersi ricandidare per la terza volta perché si sente “vittima”, come nel 2020. Ma con questa possibile scelta motivata solo dal suo vittimismo non fa altro che immettere ancora una volta una gran quantità di tossine (rancore, divisioni, odi personali…) nel corpo amministrativo.

Certo la legge gli consente, per non aver superato la metà del mandato per poco più di due mesi, la ricandidatura. Ma quanto è saggia, invece, la affermazione di un fan dello stesso Paladini che dopo il cartellino rosso del 4 gennaio u.s. badava alla sostanza della vicenda e sosteneva: “è un bravo medico ma non sa fare il sindaco”.

Insistere su vie già percorse e sbagliate è un disastro per Veglie: si bada più al proprio orgoglio e non alla grave situazione di un paese abbandonato in un pantano, senza politica, in cui gli amministratori l’hanno portato in questi ultimi anni.

B) Meno sorprendente ma lo stesso inquietante è la notizia che a sostenere Paladini in questa ricandidatura è il movimento “Con”, sezione vegliese, fondata e diretta da Pompilio Rollo, aggiungo io. Pompilio è un convertito sulla via di Paladini. Nel 2020 erano su sponde opposte. Mi si obietta che nella vita si cambia. In politica, poi, ora è tutto molto più fluido, tutto è più legato alla convenienza di intravedere e assaltare il “potericchio locale”. Ma la formazione di questa coppia, strana per il passato politico dei due, si può efficacemente riassumere con la vecchia storiella della rana e dello scorpione, attribuita solitamente a Esopo:

“Uno scorpione doveva attraversare un fiume, ma non sapendo nuotare, chiese aiuto ad una rana che si trovava lì accanto. Così, con voce dolce e suadente, le disse: “Per favore, fammi salire sulla tua schiena e portami sull’altra sponda.” La rana gli rispose: “Fossi matta! Così appena siamo in acqua mi pungi e mi uccidi!“.
E per quale motivo dovrei farlo?” incalzò lo scorpione. “Se ti pungessi, tu moriresti ed io, non sapendo nuotare, annegherei!” La rana stette un attimo a pensare, e convintasi della sensatezza dell’obiezione dello scorpione, lo caricò sul dorso e insieme entrarono in acqua. A metà tragitto la rana sentì un dolore intenso provenire dalla schiena, e capì di essere stata punta dallo scorpione.
Mentre entrambi stavano per morire la rana chiese all’insano ospite il perché del folle gesto. “Perché sono uno scorpione…” rispose lui. “È la mia natura!” (ESOPO, Favole, VI secolo a.C.).

Scelga il lettore chi, nel nostro caso, in senso figurato, non personale ma solo politico, è la rana e chi è lo scorpione.

Veglie ha bisogno di una nuova generazione politica, che abbia idee, competenze e l’umiltà di coinvolgere i cittadini, anche nella preselezione della classe amministrativa futura. Una “Generazione nuova” che sia libera da scorie di vendetta politica, da tossine di sgarbi del passato, fatti o subiti, e che punti con entusiasmo e passione a unire il paese e non a dividerlo. Certo una nuova classe politica non si fa con la creta e nemmeno dall’oggi al domani. Ma almeno urge provare ad iniziare con nuove strade e nuovi coinvolgimenti. Come fare, quale metodo utilizzare, oltre ai comitati elettorali, è un argomento da approfondire.

22/02/2023

Antonio Greco

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