Disponibile, sulle piattaforme digitali, «DIPINTO» il nuovo EP di STEFANO SIRSI

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Un EP “artigianale” di brani inediti del musicista STEFANO SIRSI interamente autoprodotto e registrato in presa diretta

È disponibile dal 15 gennaio 2022, su tutte le piattaforme digitali (Spotify, iTunes, YouTube Music, Amazon, Apple Music, Deezer, Instagram/Facebook, iHeartRadio, Shazam, TikTok, ecc…), l’EP “Dipinto” del musicista STEFANO  SIRSI contenente anche il singolo “Vite parallele”, che ne ha anticipato l’uscita in distribuzione digitale dall’8 dicembre 2021.

“Dipinto” è una sorta di ritorno, da parte dell’autore, alla stesura di brani inediti dopo anni di fermo. L’EP è il risultato di una session di registrazione in presa diretta. Un lavoro autoprodotto, “artigianale”, suonato interamente dal vivo, senza sovraincisioni se non per le seconde voci. Un EP “sanamente rock, essenziale, nulla più”  come lo definisce lo stesso autore.

L’idea di un progetto solista comincia a prendere forma nel 2020 durante la pandemia mondiale che attanaglia il mondo, complice il lungo e duro lockdown.

Stefano Sirsi (testi, voci e chitarra elettrica) chiama con se i suoi amici nonché compagni nell’esperienza precedente con la band “Il Karma di Greta”: Francesco Chetta (basso) e Gianni Macavero (batteria). Ne nasce una nuova collaborazione, che porta alla realizzazione dell’EP “Dipinto” nel novembre 2021 registrato e mixato presso “Purerock Studio” di Nanni Surace (Brindisi).

“Dipinto” è autobiografico, ma si lascia trasportare fino a coprire ogni aspetto facente parte del contesto reale e sociale del suo autore.

“Cosa ti resta”, prima traccia dell”EP, dall’intro duro, è una sorta di aiuto, una mano tesa verso colui che, risucchiato dall’ombra lunga del compiacimento sui social, ne paga il conto, non gli rimane nulla, solo una tastiera e la sua stanza buia.

“20-20”, una canzone scritta in pieno lockdown, il primo, il più devastante per tutto il mondo, nei primi mesi del 2020: è un grido, quel “non penserai mica che non ricordi l’odore” sta a significare proprio la voglia di mangiare a pieno la vita, come prima della pandemia, ma con un monito, quello di “restare umani”, frase molto usata ed abusata in quel periodo. Ma la razza umana avrà davvero imparato?

“Vite parallele”, classica ballad rock, racconta di un amore, di come spesso sia irraggiungibile nella sua felicità, quella totale e piena, ma solo l’amore può salvare l’amore.

“Il giorno dei miracoli”, quarta traccia, è dedicata a coloro che spesso perdono la fede, perdono di vista il senso della vita, sentono il vuoto dentro, ma che sanno che devono solo rialzarsi e lo devono fare credendo in loro stessi.

“Livore”, in chiusura, scrive di rabbia, quella che acceca e pone dubbi sull’esistente, dove non si riesce più a sognare, ma si vuol solo avere ali per volare, riprendere a vivere, abbandonare ciò che è male per se stessi, volersi bene.

STEFANO SIRSI – classe 1986, vive a Veglie, in provincia di Lecce. Sin da piccolo nutre passione per la musica. In casa si ascolta prevalentemente musica leggera e a sprazzi cantautorato. C’è pochissimo spazio per il rock, la sua illuminazione. Non ha modo di avvicinarsi alla musica suonata sino all’adolescenza. C’è il fermento di quegli anni, il liceo, la vita sociale, le giornate dell’arte, gli amici più grandi che hanno già delle band, i suoi primi ascolti nel rock. Non nasconde la sua passione smisurata per gli U2, ama il post punk, la new wave: i Joy Division. Nel periodo dark, con i Cure, è innamorato del love metal dei finlandesi HIM. È folgorato dal disco “The Velvet Underground & Nico” con Andy Warhol.  È di sponda Beatles, la Bibbia del pop. Più moderne, le influenze di band come Radiohead, Oasis, The Verve, Coldplay, Artic Monkeys. Tra le band italiane che lo influenzano ci sono soprattutto i Marlene Kuntz. Sono questi i suoi inizi. A 17 anni fonda la sua prima band inedita, gli “Specie Veruna”, dove è voce del gruppo, un’esperienza che sarà il catalizzatore per la sua carriera e che durerà dal 2003 al 2007: in evidenza, sono le partecipazioni alle finali di Sanremo Rock a Ravenna nel 2005 e la finale, all’Indian Saloon di Milano, per l’Emergenza Music Fest nel 2007. Registrano anche una demo.

Autodidatta, impara a suonare la chitarra, sa che non può nascere nulla senza la conoscenza di uno strumento. Ciò gli darà modo di creare le sue composizioni e  di arrangiarle.

Finita l’esperienza con gli Specie Veruna, negli anni successivi suona in vari progetti, tributi e cover, facendosi conoscere a Lecce e provincia, ed alternando altre due esperienze inedite, dapprima nei “Mentedirado”, dove è voce e chitarra elettrica, dal 2009 al 2011; successivamente con “Il Karma di Greta”, dal 2014 al 2018, dove è voce e chitarra acustica: registrano una demo e degno di nota è l’opening act alla band palermitana “Il Pan del Diavolo”, nel luglio del 2015 al Parco Gondar di Gallipoli.

Finita anche l’esperienza con “Il Karma di Greta”, un anno dopo si sposa e nasce un figlio.

Nel 2020 comincia il progetto solista “Dipinto”.

Abbiamo chiesto a Stefano Sirsi di parlarci di questa sua nuova esperienza  e questa è la sua risposta:

«Fare DISCHI è altra cosa, io questo lo so, specie oggi, dove ai più non interessa un disco intero, non c’è tempo, si va troppo di fretta. Non c’è trippa nemmeno per chi artista con la A maiuscola lo è davvero, figurarsi per uno che ha a sua disposizione solo una chitarra e qualche nota. Un grazie vivo va alla band. A Francesco Chetta, un compagno ed amico fidato, che persiste ed insiste con me e a  Gianni Macavero, 20 anni di amicizia. Grazie per la collaborazione ed il tempo donatomi fin qui. Senza di voi sarebbe stato impossibile tutto ciò. Un abbraccio forte va a Nanni Surace (Purerock Studio – Brindisi), per aver contribuito con la sua mano ad intingere su nastro questo lavoro. Un caro saluto a Pietro Caramelli (Energy Mastering – Milano), per il mastering finale dell’EP. Grazie a Michele De Nigris (Fotovision Produzioni – Copertino) per il pomeriggio trascorso a fare “scatti”. Un ringraziamento speciale va a Gian Piero Leo (Idearte – Veglie) per la realizzazione della copertina. Ed ancora, ringrazio Angela Pinto, mia moglie, per aver “prestato” la sua dolce mano destra nella copertina di “Vite parallele” (è la mia prima fan!).  Elia, il mio bambino, che agita la mano ed il braccio in segno di piacere quando ascolta le canzoni.  Tutta la mia famiglia ed i miei parenti. Gli amici che mi sostengono. I miei due Angeli lassù. Grazie, per chi vorrà.»

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