LETTERA DI YVAN RETTORE AL PRESIDENTE MICHELE EMILIANO DOPO LA VISITA ISTITUZIONALE A VEGLIE

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LETTERA DI YVAN RETTORE SCRITTA AL PRESIDENTE DELLA REGIONE PUGLIA MICHELE EMILIANO

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Yvan Rettore:

Alla c.a. del Presidente Michele Emiliano,

Sono un cittadino italosvizzero residente a Veglie dal 2019.

Di professione sono un formatore aziendale e un consulente commerciale internazionale oltre che uno scrittore e saggista.

Ho scritto anche un libro su Veglie dal titolo “Veglie vista da un cittadino italosvizzero” che ho avuto occasione di presentare anche su varie tv pugliesi.

Sorvolo sulle mie esperienze politiche locali (tutte negative) perché il motivo per cui mi sono permesso di scriverle è dovuto al suo recente incontro con le autorità istituzionali vegliesi.

Ho ingenuamente cercato di fornire un contributo allo sviluppo di questo paese che è in piena decadenza da anni, interpellando sia i vari candidati alle ultime elezioni che politici e notabili locali, nonché il Gal “Terra d’Arneo”.

Venendo dal Nord ed essendo anche svizzero, ho creduto che le mie proposte per dare una svolta positiva a questo paese potessero trovare almeno in parte accoglimento, ma così non è stato.

Il Nord ed in particolare il Veneto si è sviluppato grazie ad una industrializzazione favorita non tanto da interventi pubblici quanto da un connubio vincente tra varie realtà locali ed imprenditori dinamici e volonterosi.

Non si può infatti vivere di soli servizi e la ricchezza maggiore o meglio la spinta decisiva verso una società di benessere diffuso può provenire soltanto dalle attività produttive, specie quelle ad alto valore aggiunto.

Non parlo per caso, ma anche perché professionalmente ho operato per anni con diversi grandi gruppi come la Bata, la Carraro Trattori, l’IMA, la Manitou, la Ducati, la Granarolo e via discorrendo.

Ho proposto a Veglie e altri comuni ed entità (al sindaco di Salice, al Gal “Terra d’Arneo”,  ecc…) di creare un consorzio dell’olio salentino, una borsa virtuale dei produttori agricoli locali per favorire la filiera a chilometro zero, di realizzare un progetto (da presentare a varie aziende italiane ed estere che conosco personalmente) di distretto industriale con attività compatibili con l’agricoltura locale, di creare in zona un centro TMB per una gestione di trattamento a freddo dei rifiuti in modo da superare la logica attuale degli inceneritori, di cercare fondi rivolgendosi a professionisti esperti anziché a personale comunale che spesso non è preparato (Veglie in questo è un caso emblematico), ecc.

Non avendo avuto queste proposte nessun esito, ho finito col scrivere il libro di cui sopra e mi sono ritirato poi del tutto, riducendo la mia presenza al mio solo alloggio.

Non pretendo di certo che qualcosa possa cambiare con questa mia mail, anche perché non so nemmeno se mi risponderà, ma ho voluto scriverle lo stesso in quanto il problema di Veglie sta proprio nel fatto che i “vecchi marpioni”, come li ha definiti lei, non intendono affatto investire in loco per creare una ricchezza condivisa con i cittadini e si arroccano su posizioni granitiche di chiusura ad uno sviluppo concreto di questa zona.

Peccato davvero perché questo paese e questa terra avrebbero tutte le carte in regola per cambiare ma non c’è una vera volontà comunitaria di farlo davvero.

Personalmente avrei gradito che si fosse parlato di questo nel vs incontro a Veglie.

Cordiali saluti.

Yvan Rettore

25 ottobre 2021

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