Veglie Scuola dell’Infanzia via della Pace: Disagi per 150 bambini e per le loro famiglie. I genitori stanchi ma disponibili a dare una mano

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Disagi per i bambini di una Scuola dell’Infanzia di Veglie

Un riassunto della vicenda, una lettera di alcuni genitori, una lettera di una mamma

RIASSUNTO:

È approdata su “La Gazzetta del Mezzogiorno” la vicenda vegliese che  vede alcuni genitori dei bambini della Scuola dell’Infanzia di via della Pace ICS Polo2 che chiedono risposte certe e definitive sui lavori di adeguamento e di ripristino del plesso scolastico che ospita circa 150  bambini.

Disagi e incertezze che durano ormai da 5 mesi con spostamenti da un edifico all’altro causati dal ritardo dei lavori di ristrutturazione dell’edificio di via della Pace nonostante le rassicurazioni date ai genitori di un rientro dopo le festività natalizie. I lavori in questione riguardano in particolare la sostituzione dei pavimenti e dell’impianto di riscaldamento oltre ad altri interventi di manutenzione.

L’odissea di questi bambini comincia con l’inizio dell’anno scolastico 2020/2021 quando le classi sono disposte solo in una metà dell’edifico perché l’altra metà risulta inagibile a causa del pavimento divelto. A fine novembre le 6 classi (circa 150 bambini) vengono  trasferite nella struttura di via IV Novembre che non è proprio nata come  scuola per bambini. Dopo pochi giorni 2 di queste 6 classi vengono trasferite nella scuola dell’infanzia di via Fieramosca/Taranto in due classi poste al di sotto del piano dell’edificio. In tutte e due le strutture (via IV Novembre e via Fieramosca /Taranto) si sono riscontrati problemi di riscaldamento, bagni non sufficienti, spazi non adeguati alle restrizioni Covid. In questa fase ai genitori fu promesso il rientro alla normalità dopo le festività di Natale.

Proprio a seguito del mancato rientro in una sede idonea per i  bambini,  i  genitori hanno ripetutamente richiesto e sollecitato gli amministratori di Veglie e la Dirigente Scolastica affinché potessero avere delle risposte certe e definitive sullo stato dei lavori e sulla data di fine lavori.

Gli stessi genitori hanno anche proposto  l’istituzione di un “Albo dei Volontari della Scuola” a cui genitori e nonni possono partecipare mettendo a disposizione il loro tempo e le loro capacità per l’esecuzione di lavori necessari nel caso non fossero  compresi nel progetto in fase di realizzazione come ad esempio tinteggiatura di pareti e soffitti scorticati e piccole riparazioni. I volontari potrebbero regalare il proprio tempo anche per attività di altro genere come  aiuto nei compiti, lezioni su argomenti legati alla professione, laboratori artigianali, laboratori di arte o di musica, lezioni in lingua straniera, tinteggiatura e abbellimento degli ambienti scolastici di tutte le scuole di Veglie, piccole riparazioni, cura del verde, aiuto nella vigilanza dei bimbi ecc. ecc.

L’istituzione di un “Albo dei Volontari” è una procedura abbastanza diffusa in molti comuni e i vantaggi sono innumerevoli e consistenti.  Tra i comuni che ne fanno uso nel nostro circondario ci sono i comuni di  Racale,   Zollino,   Oria e   numerosi altri.

Attualmente l’edifico scolastico di via della Pace necessita di numerosi lavori di manutenzione. In una nota completa di documentazione fotografica stilata da alcuni genitori e giunta in redazione, in base a quanto da loro rilevato a settembre 2019 i lavori urgenti da eseguire prima del rientro dei bambini sono:

  • Rifacimento pavimenti cortili interni per renderli agibili
  • Tinteggiatura pareti e soffitti
  • Messa in sicurezza di parti di intonaco staccato
  • Ripristino acqua calda nei bagni
  • Installazione rubinetteria a norma per bimbi 3-5 anni
  • Installazione divisori nei bagni maschietti / femminucce
  • Installazione porta carta igienica, dispenser sapone, dispenser asciugamani
  • Sostituzione piastrelle rotte nei bagni
  • Ripristino rete Telefonica-Internet
  • Climatizzatori (alimentati dall’impianto fotovoltaico già esistente) almeno  nelle classi con le vetrate esposte a Sud visto le temperature eccessive che si raggiungono durante i mesi caldi
  • Installazione pavimento anti trauma nell’area esterna e giochi per esterno come si addice a una scuola per l’infanzia
  • Rimozione delle tende strappate e svolazzanti e sostituzione con nuove tende necessarie per la  protezione solare
  • Sistemazione dei gradini rotti della scalinata di ingresso
  • Sistemazione ingresso parti ammalorate.

Quello che i genitori dei bambini della Scuola dell’Infanzia di via Della Pace non mettono assolutamente in dubbio è l’impegno e la volontà degli amministratori di portare a termine i lavori di ripristino che ormai sono diventati assolutamente necessari. Quello che i genitori chiedono e che ci tengono a mettere in evidenza è la mancanza di comunicazione fra Istituzioni Politiche, Scolastiche e i Genitori. Quello che si chiede è una collaborazione a tutti i livelli, e senza dietrologie, tra istituzioni e cittadini. Quello che i genitori non vogliono, è essere lasciati allo sbando senza sapere come organizzare il proprio lavoro e la propria famiglia a seguito degli improvvisi cambiamenti di programma e di location e di interminabili proroghe sulla fine dei lavori.

I genitori della Scuola sono disposti a fare sacrifici per una scuola più “bella e confortevole” e sono  disposti anche ad adattarsi a patto che ci siano tempi ben chiari e circoscritti.

Veglie News

LETTERA DI ALCUNI GENITORI:

Il periodo che tutti stiamo vivendo è segnato da sacrifici e rinunce, da prove e scommesse, da attese e speranze. In questo clima di incertezza ogni stato d’animo che ci portiamo dietro come un fardello lo trasmettiamo ai nostri figli anche quando vorremmo ne fossero in ogni modo preservati. Questo avviene nella nostra sfera privata, personale e familiare, ma accade anche nelle dimensioni di condivisione sociale.

Così quando ai nostri bambini che frequentano la scuola dell’Infanzia di Via della Pace dell’ICS Polo 2, è stato chiesto di iniziare l’anno scolastico utilizzando soltanto metà plesso, perché l’altra metà era inagibile, a causa di un pavimento che ormai da anni versava in condizioni pietose e pericolose, abbiamo spiegato loro che questo sacrificio era necessario perché di lì a poco avremmo avuto una scuola più accogliente ed ospitale.

Ugualmente abbiamo giustificato con i nostri bambini il disagio che hanno dovuto subire quando alla fine di novembre tutte e 6 le classi (circa 150 bambini)  sono state spostate in via 4 novembre, in una struttura che non è nata come scuola.

Ancora abbiamo dovuto trovare le parole più giuste e delicate  per descrivere loro la necessità di un ulteriore spostamento che solo pochi giorni dopo si è reso necessario per 2 classi trasferite nella scuola dell’infanzia di via Taranto e via Fieramosca.

Era necessario raccontare bene a tutti i bambini  che i problemi di riscaldamento, i bagni insufficienti, gli spazi non adeguati a questa nuova modalità di vivere la scuola che si è resa necessaria per il Coronavirus, sono tutte prove che si rendevano necessarie per poco tempo e per sperare nel migliore dei domani.

In questi giorni in cui la presenza dei bambini si fa più numerosa, per il ritorno a scuola di tanti loro compagni, speriamo di non dover raccontare che altri disagi si dovranno aggiungere a quelli che già vivono.

Ai bambini abbiamo riportato le promesse che ci sono state fatte e quindi  abbiamo chiesto loro pazienza fino al rientro dalle vacanze di Natale, ma non è bastato, hanno dovuto attendere ancora fino alla fine di gennaio, ma anche questa promessa è stata vana.    

A queste incertezze a cui costringiamo i nostri figli vorremmo dare una prospettiva. Una data certa per il rientro nella loro scuola sarebbe un barlume di luce in un buio che si fa sempre più pesto.

Questa luce potrebbe essere tanto più luminosa se in parallelo agli interventi oggetto di questi lavori si potessero aggiungere altri piccoli miglioramenti, ovviamente solo nella misura in cui questi non comportino un prolungamento dei tempi di consegna della scuola.

Tra gli interventi alcuni irrinunciabili sono: la pitturazione di pareti e soffitti che risultano scorticati e umidi; nei bagni la realizzazione di pareti che dividano i servizi per i bimbe e bimbi, la messa a punto dell’erogazione dell’acqua calda sanitaria, la presenza degli accessori (portacarta, portasapone e portasalviette), la sostituzione di piastrelle rotte; l’adeguamento di un piccolo spazio esterno con giochi da giardino e la predisposizione di un pavimento in gomma anti-trauma lì dove al momento è presente la graniglia.

Da parte nostra tutta la voglia di essere collaborativi e pronti all’azione per il bene della scuola e dei nostri figli. Una possibilità insieme potremmo darcela attraverso l’attivazione dell’ Albo dei Volontari della Scuola a cui genitori, nonni, personale della scuola in pensione, chiunque a vario titolo abbia una relazione con la scuola, potrà iscriversi e decidere di donare parte del proprio tempo libero per mettere a frutto le attività più varie: aiuto nei compiti, lezioni su argomenti legati alla professione, laboratori artigianali, arte e  musica, un orto didattico, lezioni in lingua straniera, tinteggiatura e abbellimento degli ambienti scolastici, piccole riparazioni, cura del verde, aiuto nella vigilanza dei bimbi ecc.

Alcuni Genitori della Scuola dell’Infanzia via della Pace, Veglie

LETTERA DI UNA MAMMA:

Scuola e disagi. Il vissuto di un anno scolastico di una mamma vegliese

Il periodo che stiamo vivendo non è sicuramente dei migliori. Se poi ai grossi disagi legati al problema della pandemia e alle relative misure di prevenzione dei contagi ci si aggiungono vicissitudini dovute alla gestione degli edifici scolastici, questo anno complesso diventa quasi un’odissea.

Sono la mamma di tre bambini di 3, 9 e 12 anni, che frequentano rispettivamente il primo anno della scuola dell’infanzia, la quarta della scuola primaria e la seconda della secondaria di primo grado.

Il nostro anno scolastico è iniziato con i lavori di efficientamento energetico nella scuola frequentata dalla bambina di 9 anni (secondo Polo), a causa dei quali abbiamo dovuto accettare il trasferimento nel plesso della primaria del primo polo con lezioni pomeridiane. Questo ha comportato non solo l’attraversamento quotidiano del paese per raggiungere l’altro plesso, ma una riorganizzazione degli orari e della gestione del menage famigliare, con il pranzo replicato a rate in orari improbabili per riuscire a stare nei tempi.

Nel frattempo il piccolo ha iniziato l’inserimento nella scuola dell’infanzia, anche questo con orari ridotti (mezz’ora al giorno) ampliati via via, che prevedevano uscite e rientri a singhiozzo per accompagnare e riprendere ora l’uno, ora l’altro, fino ad incastri al limite delle acrobazie.

Tralascio il disagio causato dal buio all’uscita di scuola nel pomeriggio, ove né l’amministrazione né la scuola avevano preventivamente pensato di apporre un faro che consentisse ai bambini e ai genitori di riconoscersi reciprocamente, ma il continuo procrastinare la conclusione dei lavori ha imposto, a fine ottobre, perfino l’avvio della didattica a distanza di pomeriggio, in quanto le docenti erano tenute a collegarsi dal plesso che ci ospitava…

Quando finalmente i bambini della primaria del secondo polo rientrano nella loro scuola, e finalmente riprendono le lezioni di mattina, ci giunge la notizia del trasloco delle classi del plesso di via della Pace, scuola dell’infanzia del secondo Polo. Già dal primo giorno di scuola la classe del mio piccolo era stata collocata nel salone di accoglienza, spazio aperto, soggetto al continuo passaggio di tutti, dispersivo… Tutt’altro che un luogo adatto all’accoglienza di bambini piccoli, di tre anni, per la maggior parte alla prima esperienza di inserimento in un contesto scolastico. Tutto questo a causa del pavimento in parte “saltato”, che rendeva inagibile l’aula a loro destinata.

La promessa era che la classe sarebbe stata resa fruibile nel più breve tempo possibile.

Dopo vari sopralluoghi effettuati da geometri, tecnici, assessori ecc., ci viene comunicata la necessità di trasferire le classi in altra sede, per consentire l’inizio dei lavori. Per poche settimane, ci viene detto. Un mesetto al massimo. Al rientro dalle vacanze natalizie i bambini potranno tornare finalmente nella loro scuola, rimessa in sesto e più funzionale di prima.

Dalla fine di novembre iniziamo a frequentare la scuola in un edificio che scuola non è. Ora, spiegare a un bambino di tre anni che dobbiamo lasciare la nostra scuola, quella in cui faticosamente eravamo riusciti ad ambientarci, lasciare tutti i nostri giochi e i riferimenti che erano, faticosamente, diventati routine, non è cosa facile. Convincerlo che questa nuova scuola è bella nonostante gli spazi angusti e soffocanti e tutte le carenze e i disagi è quasi impossibile.

Dopo pochi giorni, anche a fronte di malumori, proteste e resistenze manifestate da diversi genitori, il sindaco e la dirigente offrono un’altra possibilità alle due classi dei bambini di tre anni: quella di utilizzare due aule sottoposte di un altro plesso del primo polo, al momento non utilizzate.

Tralasciamo i dettagli sulle condizioni di queste aule, dove non si può dire che tutti i dettagli sulle misure di sicurezza siano stati rigorosamente osservati, e tralasciamo il dettaglio del riscaldamento non ottimale degli ambienti nei giorni più freddi di gennaio, l’acqua calda sanitaria che non c’è (a mio figlio è venuto il terrore dell’acqua fredda), e trascuriamo pure il fatto che con la scuola che dovrebbe essere a due isolati da casa, siamo costretti (di nuovo) ad attraversare il paese finendo letteralmente dalla parte opposta. Ma il dettaglio per cui proprio non riesco a darmi pace è il fatto che i lavori nel plesso di via della Pace, dove tutti i giorni sono di passaggio, non sono a tutt’oggi ancora iniziati! Siamo alla fine della prima settimana di febbraio e nonostante ormai tutto il paese sia un cantiere (in ogni zona del paese sembra esserci almeno una strada sottoposta a lavori pubblici) di quelli riguardanti la scuola dell’infanzia non v’è notizia. Quando, ahinoi, saremmo dovuti essere già rientrati in sede da un pezzo, stando alle promesse iniziali…

[***]

Attendiamo fiduciosi l’inizio e il termine dei lavori presso la nostra scuola dell’infanzia, perché i bambini possano rientrare finalmente sereni nella scuola che appartiene loro, nella speranza che questo accada prima del termine del percorso dei tre anni, e prima che le iscrizioni a quel plesso, a quel polo, si riducano a tal punto da negarne perfino l’esistenza…

Una Mamma

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