RIFIUTI A CIELO APERTO NEL’ATTESA CHE IL TEMPO LI FACCIA DIVENTARE REPERTI ARCHEOLOGICI

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A Veglie una discarica abusiva  tra via A. Ciccarese e via I. Condorelli (più conosciuta come la strada del macello)

Una nuova denuncia ambientale inviata alla Redazione di Veglie News

VEGLIE – Dopo la pubblicazione dell’articolo “LA TEORIA DELLE “FINESTRE ROTTE” – STRADA VICINALE PORTONCELLI, DISCARICA A CIELO APERTO”, un altro cittadino ha seguito il nostro invito e ci ha inviato un reportage di foto e di notizie riguardanti un’altra strada del territorio vegliese diventata da tempo anch’essa una discarica a cielo aperto. Si tratta della strada tra via A. Ciccarese e via I. Condorelli (più conosciuta come la strada del macello).

Guardando una delle foto inviate, viene subito in mente quella straordinaria scena tratta dal film “Il Mistero di Bellavista” (1984) di Luciano De Crescenzo nella quale «un muratore racconta di aver trovato tra le macerie di una villa a Torre del Greco un quadro del pittore secentesco Luca Giordano e riconobbe subito che si trattava di un capolavoro. I protagonisti si chiedevano se un muratore dell’anno Tremila  trovasse tra le macerie i resti dell’opera di Wesselmann (servizi igienici), che cosa penserebbe? Direbbe che è un capolavoro, o nu cess’ scassato?»

Se fra mille anni qualcuno troverà nei pressi di via Macello quello che si vede in foto li considererà reperti archeologici o Cessi scassati? Lasciamoli lì e aspettiamo il futuro per saperlo.

Di seguito  il testo integrale e le foto che ha inviato il cittadino con una mail firmata:

Denuncia discarica vicinanze area mercatale

Da: XXXXXXXXXX (mail firmata)

Salve, ho letto della vostra denuncia sulla discarica creatasi in via vicinale Portoncelli e vorrei segnalare una condizione simile presente tra via A. Ciccarese e via I. Condorelli (più conosciuta come la strada del macello).

Questa zona era percorsa da alcune macchine come scorciatoia per raggiungere l’arteria principale che conduce a Porto Cesareo.

L’amministrazione comunale ha pensato di renderla inaccessibile erigendo due guardrail agli imbocchi della scorciatoia che nel corso del tempo sono divenuti agevolmente evitabili.

La zona è divenuta prima luogo di scarico del materiale edilizio di risulta e, successivamente, soprattutto in questi ultimi giorni, deposito di rifiuti che spaziano da bottiglie di plastica ad attrezzatura medica (peraltro dati alle fiamme).

Sarebbe doveroso consigliare all’amministrazione comunale di munirsi di fototrappole, come già viene fatto in altri comuni, al fine di contrastare questo atteggiamento deplorevole qui e in altri siti del paese, portando un vantaggio sia alle casse comunali che al benessere dei residenti di questa zona, soprattutto considerando che sono presenti molti bambini.

5 maggio 2020

 

Scena dal film “Il Mistero di Bellavista”

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