Morto Gianni Giannoccolo, Sindaco di Veglie dal 1956 al 1961. Uno degli ultimi partigiani salentini

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Giovanni Parente, Responsabile Confederazione Italiana Agricoltori Veglie, ricorda Gianni Giannoccolo, Sindaco di Veglie dal 1956 al 1961, in occasione della sua scomparsa

Nella notte di Domenica 30 settembre 2018 è morto a Correggio (Reggio Emilia) all’età di 96 anni  Gianni Giannoccolo. Era nato nel 1922 a Martano (Lecce). Combattente partigiano in Jugloslavia, è stato dirigente politico comunista, apprezzato amministratore pubblico, Sindaco di Veglie (Le), attento osservatore delle lotte sindacali e appassionato cultore della memoria della Resistenza e dell’Antifascismo. Durante la guerra aveva combattuto anche in Dalmazia con una formazione internazionale di partigiani. Nel dopoguerra aveva iniziato un percorso politico nel Pci che lo ha portato, circa 50 anni fa, sino a Correggio, come segretario del partito. Ha scritto libri importanti sulla Resistenza ed è stato uno storico molto ascoltato e un saggista acuto. Le sue analisi della storia delle lotte sindacali sono state di grande ausilio per comprendere una realtà estremamente complessa e importante per la storia del nostro paese.

Dalla Gazzetta di Reggio: «Era stato fra i fondatori, nel campo militare di Gravina in Puglia, alla costituzione e organizzazione della compagnia partigiana “Antonio Gramsci”, aggregata alla “Trecia Prekomorska Brigada” (Terza Brigata d’Oltremare), sbarcata poi in Dalmazia e ampliata in battaglione con l’adesione di soldati italiani liberati dai partigiani jugoslavi o fuggiti dalla prigionia dei tedeschi. Dopo un’esperienza amministrativa e sindacale in Salento, dove si è occupato principalmente della riforma agraria, nel 1956 ha operato per due mandati come sindaco di Veglie (Lecce), prima di trasferirsi a Correggio, inviato dai vertici nazionali a coordinare il Pci del distretto. È stato poi assessore provinciale e impegnato nel Coreco di Reggio Emilia, il vecchio Comitato regionale di controllo regionale. Ha pubblicato numerosi libri ed è considerato fra i più noti collezionisti e studiosi del primo Novecento e, più in generale, di tutto il periodo di conflitti conclusi con la seconda guerra mondiale. Ha pubblicato saggi storici dedicati in particolare allo studio delle lotte sindacali, della Resistenza e delle vicende delle due Guerre Mondiali. Le sue collezioni storiche, piene di pezzi pregiati e rari, sono state protagoniste di mostre e rassegne, a Correggio e nel resto d’Italia. L’ultima uscita pubblica risale a pochi giorni fa, a palazzo dei Principi, per la presentazione del suo ultimo lavoro, “Gli eroi dimenticati”, dedicato alla vicenda degli Internati Militari Italiani nei campi di prigionia tedeschi. Nell’occasione il Comune lo aveva premiato con una pergamena per il suo contributo alla ricerca storica.»

Veglie News 

Di seguito il testo della lettera di Gianni Parente che ricorda la figura di Gianni Giannoccolo, Sindaco di Veglie dal 1956 al 1961:

Un breve ricordo di Gianni Giannoccolo

È scomparso all’età di 96 anni Gianni Giannoccolo. Originario di Martano, ma da anni residente a Correggio, in provincia di Reggio Emilia.

Giannoccolo è stato uno dei partigiani combattenti salentini, volontario con le “brigate Garibaldi nell’ex Iugoslavia, dirigente politico, protagonista delle lotte contadine per l’occupazione delle terre dell’Arneo.

E’ stato tra i fondatori e il primo presidente provinciale della Confederterra, poi alleanza dei contadini e oggi Confederazione Italiana Agricoltori (CIA).

Protagonista delle vicende del Novecento serio e responsabile, è stato capace di aggregare e organizzare i bisogni e le aspettative di uomini e donne, che nel suo impegno e nella sua azione politica hanno creduto, in quanto difensore della libertà, della giustizia sociale e dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici.

Una vita dedicata interamente alla “polis”, alla difesa di una democrazia delle opportunità, all’organizzazione di un’agricoltura in grado di trasformare il bracciante in produttore, emancipandolo dal rapporto feudale.

Gianni Giannoccolo è stato anche il sindaco di Veglie, dal 1956 al 1961. Un buon Sindaco, rimasto vivo nell’immaginario popolare come il sindaco sempre pronto e disponibile ad appianare i problemi della gente povera e disagiata. Era convinto che la risoluzione dei bisogni più impellenti e delle necessità più semplici, contribuivano a far crescere politicamente e culturalmente una comunità.

Un sindaco stimato ed amato che ha lasciato, in quelli che hanno avuto la fortuna di conoscerlo, un ricordo profondo per la sua opera di amministratore capace e per la sua grande umanità.

A quel tempo avevo 8 anni, ma è come se lo avessi conosciuto da sempre, considerato che in tantissimi mi hanno parlato di lui con ammirazione, stima e simpatia.

Oggi, che Gianni Giannoccolo non c’è più, mi piace ricordarlo, perché di lui mi è rimasta questa immagine: una grande umanità, un sorriso accattivante, un carattere forte e sicuro, capace di trasmettere tranquillità anche nei momenti difficili, che immagino nella sua lunga attività siano stati tanti.

Caro Gianni, con te se ne va un pezzo di storia importante del nostro paese, il tuo impegno, le tue battaglie rimarranno nella memoria collettiva di quanti hanno interesse a non dimenticare il cammino di progresso, attivato dopo gli anni bui della guerra, hai offerto un contributo prezioso alla nostra comunità che, nel ricordarti con gratitudine e affetto, t’invia l’ultimo saluto.

Veglie 6 ottobre 2018

Giovanni Parente

Responsabile Confederazione Italiana Agricoltori Veglie

p.s. dispiace che i nostri attuali amministratori non abbiano sentito il dovere di commemorare un già sindaco, così come avviene nella prassi istituzionale.

Giovanni Parente

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