«NATALE IN CASA CUPIELLO» Venerdì 31 Agosto a Veglie un classico del Teatro di Edoardo De Filippo

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Appuntamento in Piazza Umberto I a Veglie con un’altra tappa di “VEGLIEVENTI  ESTATE  2018” organizzato dall’Assessorato alla Cultura

«NATALE IN CASA CUPIELLO» di Edoardo De Filippo

Venerdì 31  Agosto alle ore 21.00 appuntamento con il Teatro Stabile del Salento LA BUSACCA diretto da Francesco Piccolo

Piazza Umberto I – Veglie

VEGLIE – Venerdì 31 Agosto 2018 alle ore 21:00 in Piazza Umberto I  a Veglie ci sarà un’altra tappa del calendario  “VEGLIEVENTI  ESTATE  2018″, voluto dall’Assessore alla Cultura del Comune di Veglie ing. Giusi Nicolaci e dal Sindaco dott. Claudio Paladini.

«NATALE IN CASA CUPIELLO» è sicuramente la più nota commedia scritta da  Edoardo De Filippo e portata in scena per la prima volta al Teatro Kursaal di Napoli, il 25 dicembre 1931. Il Teatro Stabile del Salento “LA BUSACCA” porterà a Veglie questo straordinario capolavoro nell’ambito di Veglieventi Estate 2018.

Ingresso Libero

TRAMA – La scena si svolge nell’arco di circa cinque giorni nella casa della famiglia Cupiello. Ore 9 del mattino di un 23 Dicembre; Concetta, la moglie di Luca è già in piedi a sbrigare le prime faccende domestiche e si accinge a dare la sveglia al marito. A casa Cupiello siamo nel pieno dei preparativi per il Natale. In particolare Luca è alle prese con la costruzione del suo presepio, mentre Tommasino, il figlio “bamboccione”, e il fratello Pasquale, che vive a pensione da loro, litigano e fanno di tutto per rovinare l’atmosfera. All’improvviso irrompe a casa Cupiello la figlia primogenita Ninuccia, decisissima, essendosi innamorata di un altro uomo, a lasciare il marito Nicolino. Quest’ultimo è un importante uomo d’affari molto ricco e il suo matrimonio con Ninuccia è stato salutato in casa Cupiello come un vero colpo di fortuna per la ragazza. Ninuccia racconta tutto alla madre, mentre il nostro Luca tenta inutilmente di capire cosa stia accadendo. Dopo aver ascoltato la figlia e dopo aver ulteriormente litigato con il marito, Concetta sviene facendo temere il peggio. Fortunatamente si riprende, ma perde nel trambusto una lettera scritta dalla figlia al marito, nella quale la ragazza confessava il suo tradimento e l’intenzione di fuggire con l’amante. La lettera viene raccolta da Luca Cupiello che, non immaginando per nulla il contenuto della missiva, la consegna proprio a Nicolino.
Concetta è riuscita a far riappacificare di nuovo la figlia con il marito dopo che questi ha letto la lettera della moglie; tutto sembra andare per il meglio: Concetta prepara la cena della vigilia di Natale, cena alla quale parteciperanno anche Ninuccia e Nicolino. Tommasino torna a casa accompagnato da un amico, Vittorio: questi è proprio l’amante di Ninuccia e la situazione si complica quando, a causa dell’insistenza dell’inconsapevole Luca Cupiello, Vittorio viene convinto a rimanere a cena. Risultano vani i disperati tentativi di Concetta di evitare l’incontro tra l’amante della figlia e il genero, definito dalla stessa Concetta come “omm positivo” e quindi non disponibile ad accettare compromessi.  Ninuccia e Nicolino arrivano a casa Cupiello e Vittorio approfitta di un momento di apparente privacy per stringere  tra le braccia l’amante. La scena non sfugge a Nicolino che invita l’amante della moglie a uscire subito per regolare la questione.
Sono passati tre giorni da quella tragica Vigilia di Natale e il terzo atto inizia così con il protagonista a letto a causa di un tremendo ictus prodotto dalle emozioni e dal dolore per la tragedia che si è consumata e di cui è venuto all’improvviso a conoscenza. Il medico fa chiaramente capire che si tratta di un caso disperato; Luca Cupiello riesce solo a manifestare il desiderio di far riappacificare la figlia con il genero. Ma anche questa sua ultima iniziativa naufraga in un’amara ironia perché, non essendo in grado di riconoscere le persone, fa riabbracciare la figlia con l’amante giusto nel momento in cui arriva a casa il genero. La commedia termina con Luca Cupiello che chiede al figlio, per l’ennesima volta, se gli piace il presepe. Questa volta Tommasino non risponde di no. 

 

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