«ERRARE È UMANO» È sbagliato precludersi per sempre la possibilità di avere a Veglie un parco naturale a regola d’arte
Intervento del dott. Fabio Coppola riguardante la Macchia Lupomonaco di Veglie
Lunedì sera i gruppi di opposizione hanno tenuto un’assemblea pubblica per fare un bilancio sull’operato dell’amministrazione comunale di Veglie. Tra i vari argomenti trattati, la questione “Lupomonaco”, in particolare la richiesta di una società di realizzare un distributore di carburante lungo la circonvallazione, che impedirebbe la visuale panoramica su un tratto di strada che di fatto ha un valore paesaggistico.
Interessante l’intervento di un consigliere, affermava la maggioranza voterebbe una mozione che bloccherebbe l’insediamento, ma a condizione che ci sia l’unanimità del consiglio comunale.
Pertanto, sembrerebbe che un po’ tutti si siano resi conto della inopportunità di edificare in quell’area. E allora, perché procedere anziché fermarsi a riflettere? Errare è umano, perseverare è diabolico. Quanto conviene precludersi per sempre la possibilità di avere a Veglie un parco naturale a regola d’arte, che altri comuni limitrofi non avranno mai?
Tutti i commercianti sanno che gli articoli migliori vanno messi in vetrina, e non nel retrobottega; e la macchia mediterranea, bene paesaggistico e potenziale attrattore turistico, dovrebbe stare in primo piano e non dietro alcuna barriera visiva (tra l’altro ancora oggi, non esiste alcuna indicazione turistica stradale che segnali la presenza e l’accesso del parco naturale, su via del bosco, via Santa Venia o sulla circonvallazione).
Nei corsi di primo soccorso si insegna che se per strada un passante si accorge di un uomo a terra, lo soccorre immediatamente, senza indugi, assumendosi in pieno la responsabilità; se invece c’è un ferito in una strada frequentata, a volte il soccorso non è immediato, perché ognuno aspetta che intervenga qualcun altro.
Pertanto, sarebbe opportuno che ogni consigliere comunale riflettesse ed agisse autonomamente, secondo coscienza, senza essere condizionato dagli altri; perché le scelte urbanistiche sono definitive. Per sempre.
Veglie, 03/07/2018
Dott. Fabio Coppola