IL GRUPPO “SEI DI VEGLIE SE” SI MOBILITA PER AIUTARE UN CONCITTADINO IN DIFFICOLTÀ. L’ASSESSORE ALLE POLITICHE SOCIALI RISPONDE

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Stefania Capoccia, Assessore Politiche Sociali Comune di Veglie
Stefania Capoccia, Assessore Politiche Sociali Comune di Veglie

L’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Veglie, Stefania Capoccia, risponde alle richieste  avanzate dal gruppo facebook “Sei di Veglie se…” che cerca di aiutare un concittadino in difficoltà

Introduzione a cura della Redazione:

Diventa sempre più importane la funzione sociale dei gruppi facebook nati in un primo momento con l’esclusivo scopo di divertirsi e poi diventati con il tempo veri e propri amplificatori sociali per ogni tipo di problema e di esigenza della comunità.

“Sei di Veglie se…” è uno di questi gruppi nati su facebook e numerosi sono stati i problemi che hanno avuto, grazie ad esso,   la possibilità di essere portati a conoscenza di chi di competenza e di essere, in qualche caso, risolti.

In questi giorni, grazie alla segnalazione di Gianni Piccino, uno degli amministratori del gruppo “Sei di Veglie se…”,  molti vegliesi sono venuti a conoscenza di un difficile momento di disagio che sta attraversando un cittadino vegliese.

Questo il testo del post  di Gianni Piccinno scritto il 5 marzo 2017 nel gruppo “Sei di Veglie se…”:

«Il nostro paese non finisce mai di stupirmi.. stamattina la storia di un nostro giovane compaesano mi ha spiazzato, mi ha spezzato le gambe, ha reso amara una domenica mattina… la storia di uomo raccontata con tutta la sua dignità, la storia di un uomo che dorme da giorni sulle panchine, o meglio, “per non farsi vedere”, dorme sulle sedie di un bar notturno mischiandosi tra la clientela, non chiede un euro, non chiede un caffè, oggi ho dovuto impormi per farmi dire da quant…o tempo non dorme in un letto e quando ha consumato il suo ultimo pasto! Con la sua pacatezza mi ha raccontato degli episodi di umile richiesta d’aiuto, del tutto inutile, a chi dovrebbe farlo, agli unici che avrebbero il potere istituzionale, perlomeno morale di aiutarlo, perche a suo dire: ” non mi permetterei mai di mettermi fuori da un supermercato e chiedere qualcosa a chi quel giorno, magari è riuscito a fare la spesa a fatica tenendo conto anche dei centesimi.” Il signore chiede una casa, “anche un garage” IN AFFITTO, a 100, 150 euro al mese, si perché lui vuole pagare, lui non pretende affitto, non pretende le utenze, non pretende i buoni spesa con i quali riempirsi i carrelli di spesa al supermercato… non ha accettato i 10 euro che gli ho messo in tasca, perché “gianni, io sono in salute, io i soldi me li voglio guadagnare, tu hai dei figli, servono più a te!”.. sono riuscito con discrezione ad offrirgli un dignitoso pranzo domenicale, e anche la cena per questa sera, ma con ciò non considero la mia coscienza a posto, anzi tutt’altro… non basta, miei cari compaesani, autorità, associazioni, e non. Chi puo fare qualcosa, per favore, che lo faccia.»

Nel gruppo si stanno proponendo decine di soluzioni temporanee allo scopo di alleviare momentaneamente le difficoltà di questo ragazzo: una raccolta di alimenti; una colletta per un alloggio o un b&b; una bici per gli spostamenti; e altri aiuti di vario genere. Ognuno nel suo piccolo offre quello che può per dare una mano.

In molti invitano l’amministrazione comunale, nelle persone del Sindaco e dell’Assessore alle Politiche Sociali , ad intervenire per trovare una soluzione al problema.

E, come successo in altre occasioni, anche questa volta la voce dei vegliesi è stata ascoltata e la risposta dell’Assessore alle Politiche Sociali  non si è fatta attendere. Una risposta che spiega in qualche modo la situazione del nostro concittadino che, a quanto sembra di capire, non è del tutto nuova per i servizi sociali e che in altre occasioni è stato già sostenuto. Nella lettera l’Assessore Stefania Capoccia si impegna a trovare nuovamente una soluzione al problema sollevato dal  gruppo “Sei di Veglie se…”   sperando che sia finalmente la volta buona.

Veglie News

Di seguito la lettera dell’Assessore ai Servizi Sociali Stefania Capoccia:

«Ancora una volta i social in fermento per aver “scoperto” una vicenda che ha reso amara e triste una domenica di marzo.

Per dirla con le parole del nostro amico Gianni, non mi “stupisce” la nostra comunità, sempre attenta e sensibile ai bisogni del prossimo, sempre pronta a proporsi in aiuto di chi è meno fortunato. In questa mia esperienza di amministratore ho imparato a conoscere realtà di autentica solidarietà, sia espressa da associazioni, sempre pronte a proporre e collaborare con i servizi sociali, sia manifestata dalle altre istituzioni, mai omertose e sempre propositive, sia rivelata da semplici cittadini, spesso pronti a dimenticare i propri problemi per accogliere richieste più complesse, bisogni più grandi.

Non mi stupisce neanche l’affrettata conclusione cui giunge qualcuno che non sa e pensa che dietro al disagio di un concittadino la responsabilità possa essere di un’amministrazione latitante, di servizi sociali distratti o assenti.

Ebbene, in questa mia esperienza da Assessore ho gioito per le soluzioni trovate, per i problemi risolti, per i disagi alleviati. Ma ho imparato anche ad assaporare l’amarezza di non essere riusciti, nonostante interventi e tentativi di aiuto assicurati per anni, a rendere definitivo un benessere provvisoriamente raggiunto.

È il caso di questo nostro concittadino, verso il quale sono stati attivati negli anni ( …e sono tanti…) diversi interventi, accogliendo le sue richieste, anche con il sostegno e la collaborazione di persone attente e sensibili, come è documentato sia con atti pubblici che con informali impegni di nostri concittadini puntualmente mantenuti. Se ancora oggi si ripropongono gli stessi problemi, purtroppo, dobbiamo interrogarci sul perché.

Siamo sempre pronti, nonostante tutto, ad accogliere ancora una volta le vostre proposte e la vostra disponibilità, con l’augurio che ciò porti a risultati che finora sono stati sempre perseguiti senza essere, purtroppo, malgrado il nostro impegno, ancora  pienamente raggiunti.

Di certo, non possiamo’dire di non aver ascoltato richieste di aiuto.»

Stefania Capoccia

6 marzo 2017

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