Ottava edizione del Premio Terre del Negroamaro: Il Pd di Guagnano mette in luce le criticità irrisolte e le regressioni

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Con un comunicato stampa il Circolo PD di Guagnano e Villa Baldassarri sottolinea gli aspetti critici del “Premio Terre del Negroamaro”

A una settimana dalla conclusione dell’ottava edizione del “Premio Terre del Negroamaro” di Guagnano, il circolo PD locale  attraverso un comunicato stampa esprime le sue opinioni sulle criticità della manifestazione e sulla regressione che si è avuta rispetto alle edizioni passate.

Questo è il testo integrale del comunicato stampa del Circolo PD:

«Si è chiusa da poco a Guagnano l’ottava edizione del Premio Terre del Negroamaro che ha visto, anche quest’anno, la presenza di numerosissimi visitatori, confermando, ancora una volta, la bontà del format ideato e messo in campo nel 2009, che da subito aveva riscosso un vasto consenso di pubblico e di critica.

Ciò non toglie che, dopo aver rivolto un sentito ringraziamento a tutti gli organizzatori per il loro duro e generoso lavoro, sempre troppo poco evidenziato, è doveroso da parte del Partito Democratico di Guagnano/Villa Baldassarri sottolineare quelle che sono le criticità tuttora completamente irrisolte, nonché alcune regressioni rispetto ad altre edizioni, anche da questa stessa Amministrazione realizzate.

Uno dei punti da subito evidentissimo a chi ha ancora occhi per vedere, è rappresentato dal fatto che il tema dell’enogastronomia d’eccellenza e dei contenuti culturali ad essa legati sono diventati mero contorno di un palco centrale, ormai utilizzato per pura propaganda politica.

Un palco centrale diventato luogo di assegnazione di una moltitudine di premi, molti dei quali completamente fuori contesto rispetto a ciò che, nel 2009, in accordo con l’allora Magnifico Rettore dell’Università del Salento, era stato inserito nello statuto della manifestazione.

Una infinita lotteria di premi che, anche quest’anno, ha visto oscurare e privare del suo significato originario proprio il Premio Terre del Negroamaro, passato da cuore dell’evento ad una pratica da sbrigare frettolosamente, tra cambi palco e fischi di un pubblico spazientito da un’estenuante passerella.

Questi fischi, non solo dovuti alla troppa attesa per il concerto del sublime Fabio Concato, non sono stati belli, come vorrebbe far credere il nostro Sindaco, ma hanno rappresentato lo svilimento di quello che doveva essere il momento più alto e più significativo. Un momento ulteriormente ritardato e svuotato di significato da una, quanto mai inopportuna, autocelebrazione. Non si era ancora vista un’Amministrazione premiare se stessa.

Anche il contest delle nuove proposte musicali, magari validissimo in altre tipologie di eventi, ha mostrato poca attinenza con il tema della serata, sottraendo ulteriore tempo all’approfondimento dei temi cardine.

Altro punto dove si è registrato un netto peggioramento è rappresentato dall’organizzazione e dall’allestimento delle corti del Centro Storico, teatro di coloro che dovrebbero essere le vere protagoniste del Premio, ossia le aziende enogastronomiche: mancanza di cura nell’uniformità degli stand, nessuna attenzione all’abbinamento cibo/vino e un investimento minore sull’offerta degli spettacoli periferici, specie nelle zone più lontane dalla piazza centrale.

Nessuna iniziativa tematica, poi, all’interno dei luoghi di interesse artistico e culturale, da far conoscere meglio, per l’occasione, ai tanti enoturisti presenti.

Per non parlare della mancanza totale dei temi sulla sostenibilità ambientale, a partire dall’organizzazione della raccolta differenziata, presente ormai in tutti gli eventi di un certo spessore.

Tutto questo non è certamente slegato dalla ormai conclamata assenza di quelle che sono le tre principali attività di ristorazione presenti a Guagnano: un fatto gravissimo a cui dovrà essere data una immediata e soddisfacente soluzione. Senza contare lo scarso coinvolgimento di alcuni dei titolari delle cantine, la cui presenza ha sempre dato alla manifestazione l’implicito riconoscimento di evento enogastronomico, al momento, più importante del Nord Salento.

Un ulteriore aspetto che non può certo passare inosservato è il cospicuo aumento di risorse economiche impegnate, passate dai 27mila euro dell’edizione 2011 ai 60mila euro di quella appena conclusasi. Un significativo incremento cui non è corrisposto alcun salto di qualità in quanto a logistica, spettacoli, scenografia e organizzazione di altri eventi collaterali.

Con ben 33mila euro in più si sarebbe potuta, ad esempio, completamente rinnovare la logistica, attraverso l’acquisto di pagodine uniformi, ormai presenti in altri eventi di riferimento, a partire dal Mercatino del Gusto di Maglie. Oppure, si sarebbe potuta prevedere una seconda serata, se non l’organizzazione di un’estate guagnanese degna di questo nome.

Le domande che un’Amministrazione con un minimo di respiro strategico dovrebbe porsi sono, per noi, le seguenti: Quali sono state le ricadute sul territorio durante il resto dell’anno? Quanto e come, ristorazioni, gastronomie e strutture ricettive hanno incrementato presenze e fatturati? Quanto si è lavorato per favorire l’avvento di un’ospitalità diffusa, mettendo in rete Centro Storico e strutture ricettive più periferiche? Quanto e come si è favorito l’avvento di giovani in agricoltura? Quando e come sono state intraprese iniziative per proteggere e tipicizzare sempre più i nostri prodotti? Perché non si è mai pensato a portare sul territorio chef di livello nazionale, mettendoli in contatto con le nostre gastronomie e ristorazioni, attraverso l’organizzazione di laboratori funzionali all’elaborazione di ricette innovative, da presentare anche durante il Premio?

La verità, nuda e cruda, è, purtroppo, che l’attuale Amministrazione Leone non ha mai avuto un modello di sviluppo locale. L’unica logica è quella dei numeri di una sola serata, spesso dati a casaccio. Nel resto dell’anno Guagnano e Villa Baldassarri rimangono paesi anonimi, costringendo giovani e meno giovani ad allontanarsi per lavoro o per svago. Ciò che non è mai stato chiaro è che non si può promuovere un territorio senza amministrarlo.

Gli ultimi cinque anni, in cui si è avuta l’occasione di prendere il volo, diventando così modello di riferimento, si sono rivelati, al contrario, una grande occasione gettata al vento.

Il Partito Democratico di Guagnano/Villa Baldassarri ha un’altra idea di paese, vuole tornare a parlare alla testa delle persone e non solo alla loro pancia. In ragione di ciò faremo ogni sforzo per tornare a mettere in campo la nostra visione, a partire dalla primavera 2017.»

Guagnano, venerdì 26 agosto 2016

Circolo PD Guagnano/Villa Baldassarri

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