Il Circolo PD di Veglie in un lettera invita il Sindaco Claudio Paladini a prendere provvedimenti contro i cittadini che non rispettano il decoro del paese
(Lettera del Circolo PD di Veglie)
“Sindaco spazzino per punire chi sporca” a Bari. E a Veglie?
Caro Sindaco, le scriviamo perché interessati al decoro della nostra comunità e perché non siamo disposti a tollerare lo scarso senso di civiltà dei nostri concittadini che, incuranti dell’immagine indecente offerta all’esterno, insozzano il paese.
Il problema dell’abbandono dei rifiuti nelle campagne, lungo le strade delle periferie e presso i cassonetti è un cattivo costume che caratterizza negativamente, da anni, non solo Veglie ma tutto il Sud. Pertanto, non è intenzione di chi scrive utilizzare questi episodi per farne una battaglia politica e accusarla di inadempienze, ma al contrario ci offriamo per affrontare il problema in termini culturali e con uno sguardo a sostenere quel turismo dell’entroterra che si sta sviluppando a Veglie.
Fatta questa premessa, alleghiamo al testo: alcune foto dei punti in cui la situazione è più critica, la risposta data dal Comune di Galatone e l’intervista del Sindaco Decaro, come momenti di riflessione per un suo particolare interessamento ad una vicenda complessa e dalla soluzione incerta.
Inoltre, ci permettiamo alcuni suggerimenti:
- una campagna di sensibilizzazione tra i vigili e tutti i dipendenti comunali a segnalare alla ditta appaltatrice i cassonetti presso i quali maggiore è l’abbandono;
- una maggiore diffusione del numero verde della Monteco, ormai illeggibile sui cassonetti, presso super market, negozi, bar;
- la richiesta ai commercianti di non esporre per strada il materiale da imballaggio da smaltire ma di conferirlo presso il centro raccolta Monteco, dopo averlo concordato con la ditta;
- e poi, qualora le misere finanze del Comune glielo permettessero qualche cassonetto in più nei punti critici e la richiesta alla ditta di potenziare il centro raccolta.
Da parte nostra l’impegno a sostenere e diffondere le iniziative che riterrà di intraprendere.
P. S. solo due domande: come procede il bando di gara per l’assegnazione del servizio raccolta e smaltimento rifiuti dell’Ato 3? La storia della videosorveglianza nel nostro paese è una storia sfortunata, si pensa di riscriverla?
Circolo PD Veglie
8 agosto 2016
L’INTERVISTA AD ANTONIO DECARO, SINDACO DI BARI
(di Paolo Russo, La Repubblica)
Camicia bianca, mocassini e guanti di lattice. Sotto il sole delle tre del pomeriggio, il sindaco di Bari, Antonio Decaro ha cominciato a rovistare furiosamente tra i rifiuti abbandonati sul corso principale della città. E non si è fermato fino a quando non ha trovato tre indizi: scontrini, tovaglie di carta e blocchetto delle comande. Una prova inequivocabile che a lasciare accanto ai cassonetti della differenziata quei 16 sacconi neri puzzolenti sono stati i gestori di due locali della movida: uno è stato multato per 225 euro, l’altro lo sarà a a breve.
Decaro, un sindaco di una città metropolitana può arrivare a ispezionare le buste della spazzatura con le proprie mani?
«È stato una specie di raptus, altre volte avevo programmato controlli simili ma questa volta non ci ho pensato due volte a indossare i guanti e a cercare i colpevoli ».
Sembrava una furia: controllava ogni avanzo di cibo, ogni bottiglia di birra.
«Ero e sono molto arrabbiato. Solo il giorno prima avevo firmato un ordinanza per elevare da 700 a mille euro le multe per chi getta in strada i rifiuti ingombranti e la mattina dopo mi ritrovo questo scempio a poche decine di metri dal Comune».
Ha pensato a uno sfregio?
«Non a me ma uno sfregio alla città, a tutti i baresi che come me si sono stufati di questa inciviltà ».
Ha definito i ristoratori stupidi prima che incivili, perché?
«Perché deturpano il loro patrimonio più grande. Dal centro passano migliaia di turisti ogni giorno».
Un amministratore cosa può fare?
«È arrivato il momento che i sindaci, oltre a metterci la faccia comincino a sporcarsi di più le mani».
Lei è indicato come l’erede di Piero Fassino alla guida dell’Anci. Tutt’altro stile, però.
«Se i sindaci italiani mi sceglieranno come loro rappresentante metterò al primo posto la battaglia di civiltà che sto conducendo a Bari».
Dopo il sindaco-sceriffo sarà l’era del sindaco-spazzino. Qualcuno storcerà il naso.
«Pazienza, abbiamo il dovere di difendere le nostre città».
Nel 2016 il Comune ha elevato 16mila multe per reati ambientali. Oltre alle sanzioni che mezzi avete per farlo?
«TripAdvisor».
Si spieghi meglio.
«Ho scritto una recensione negativa sul portale contro il locale multato: non so come si mangi ma è un posto da evitare».
Un boicottaggio.
«Ma più raffinato, più che al boicottaggio credo al potere della delazione ai tempi dei social ».
Denuncia il tuo vicino.
«Per condurre questa battaglia di civiltà ho dovuto dividere i cittadini tra buoni e cattivi. I buoni, quelli che ci hanno permesso di raddoppiare la differenziata, hanno il dovere di denunciare ».
E funziona?
«Abbiamo decine di segnalazioni al giorno».
PAOLO RUSSO, La Repubblica